Usarci boccia il bilancio preventivo Enasarco. Ed avanza dubbi sulla correttezza dei rapporti bancari
Non è andato leggero Giovanni Di Pietro, presidente dell’Usarci, nella sua dichiarazione di voto all’assemblea dei Delegati Enasarco.
Al di là dei due voti favorevoli ed uno contrario, si può notare – nella dichiarazione che riportiamo integralmente più sotto – che è la bocciatura politica quella che emerge. Politica non nel senso di appartenenza partitica, ma nel senso di una gestione dell’ente per nulla trasparente e che ha sollevato i dubbi di Di Pietro anche in merito alla correttezza di alcuni comportamenti.
Dunque un voto favorevole al bilancio consuntivo ma solo ed esclusivamente a tutela degli agenti di commercio, ma voto contrario al bilancio preventivo proprio per sottolineare le gravissime mancanze dell’attuale presidenza Enasarco. Nel merito, per tutte le iniziative a favore degli agenti “dimenticate” e per “strani” rapporti con il mondo bancario, ma anche nel metodo, nei comportamenti.
Uno scontro durissimo che, sicuramente, è destinato a proseguire.
Dichiarazione di Voto dei Delegati USARCI
Signore e signori delegati,Signor Presidentemembri del collegio sindacale e degli organi di controllo,
In questa sede odierna siamo chiamati ad approvare il bilancio,il budget e il codice etico: punti sui quali intendo preannunciareil voto favorevole dell’ USARCI per quanto concerne il bilancioconsuntivo solo ed esclusivamente per ragioni di responsabilitàverso gli agenti, mentre il voto per il bilancio preventivo èassolutamente negativo; mentre, per ciò che attiene il codiceetico, seppure con qualche riserva dichiariamo il votofavorevole.Tali voti però, vengono espressi con delle qualificazioni cheriteniamo necessarie e quantomai opportune.In questo esercizio, abbiamo apprezzato un comportamentonon lineare del Presidente, e riteniamo che egli, spesso, si siasottratto ai doveri di probità, correttezza e diligenza alla cuistretta osservanza egli è viceversa obbligato.Non è mia intenzione in questa sede ripercorrere dibattiti ediatribe che si sono svolte in consiglio di amministrazione – e intale sede saranno ovviamente risolte -, come il caso dellamancata adozione del regolamento del Cda, della mancatatrasparenza su incarichi nei comitati e legali, sulle autodesignazioni illegittime cui pure abbiamo assistito con un certonegativo stupore. Che dire poi della mancata convocazionedelle parti sociali, la mancata perequazioni delle pensioni, visono circa 130 mila pensionati che attendono, che dire dellamancata valutazione di metodi e strategie per l’allargamentodella base contributiva nonostante la forte sofferenza dellafondazione sul fronte dei requisiti di legge causata dall’ormaidifficile rapporto attivi/pensionati,Infine cosa dire della mancata comunicazione della informativaministeriale 195 del 22 aprile 22 sull’ irrituale e sistematicorinnovo della commissione elettorale in contrasto conl’ordinamento?Sig. Presidente, intendo lasciare a verbale tre quesiti a lei rivoltisulla base di dati emersi da fonti pubbliche.