SI alle provvigioni sul commercio elettronico
L'E-COMMERCE (anche eCommerce in inglese) altri non è che l'espressione di “commercio elettronico” e indica principalmente “l'insieme delle transazioni per la commercializzazione di beni e servizi tra produttore (offerta) e consumatore (domanda), realizzate tramite Internet “.
L'e-commerce rappresenta una nuova frontiera di vendita in continua espansione, che dal produttore, grossista, o intermediario (leggasi Amazon, Ebay, Aliexpress solo per citarne alcuni) o da parte delle stesse mandanti si rivolge direttamente al consumatore finale, scavalcando tutta la filiera degli intermediari (grossista, rivenditori, agenti) offrendo prezzi ben al di sotto di quelli generalmente presenti sul mercato.
Su queste vendite, pur se fatte nella zona di esclusiva dell'agente, non vengono riconosciute le provvigioni.
La tesi sostenuta dalle mandanti, afferma che per queste vendite l'agente non ha minimamente partecipato, non ha subito costi, non ha fatto promozioni od altro.
FALSO, possiamo dire, senza tema di smentite, che la vendita tramite e-commerce è avvenuta proprio grazie al lavoro dell'agente.
Come avviene generalmente la vendita tramite internet?
Il consumatore per i beni durevoli e semidurevoli, si reca presso uno o più negozi, individua l'articolo che più gli piace, si fa spiegare le caratteristiche ed il funzionamento, torna a casa si collega ad internet ed acquista l'articolo precedentemente individuato al prezzo più concorrenziale. La stessa cosa dicasi per l'abbigliamento griffato; va nel negozio, individua l'articolo ed il prezzo, lo prova, rileva la taglia ed infine a casa ordina l'articolo.
Ma accade anche, e sempre più di frequente, che l’agente, visiti un rivenditore, illustri al meglio il prodotto, dopodiché il rivenditore va su internet, trova una condizione di miglior favore da parte della azienda e compri direttamente senza che all’agente competa nulla di provvigioni.
Le vendite sono comunque avvenute grazie al lavoro ed alla promozione dell'agente che ha fornito e promosso la vendita presso i negozi tradizionali.
In tutti e due i casi l’agente pur avendo svolto al meglio il suo lavoro ha solo sostenuto delle spese senza guadagnare nulla. Questo perché ancora oggi, anacronisticamente, l’agente viene pagato su quello che vende e non sul lavoro svolto ”la promozione”.
Chiediamo pertanto che l'agente abbia diritto alle provvigioni sulle vendite comunque effettuate nella propria zona.
Ci occorre la Tua adesione per eliminare questa iniquità, condividi con un Collega e vai al sindacato cui sei iscritto chiedendo che aderisca all'iniziativa, UNITI RAGGIUNGEREMO IL TRAGUARDO!
Firma la petizione on line da inviare alle Confederazioni delle ditte mandanti, al Ministero del Lavoro e al Ministero dello Sviluppo Economico: clicca qui