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Saldi estivi? Un disastro

Saldi estivi? Un disastro

La moda è cambiata.

E’ cambiato il modo di acquistare e la consapevolezza dei consumatori. Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad un mutamento radicale nel comparto commerciale dell’abbigliamento.

Grandi negozi monomarca hanno rimpiazzato le vecchie botteghe dei centri storici. Distribuzioni dirette hanno tagliato le gambe all’intermediazione e puntato fortemente sulle politiche di prezzo.

L’Usarci, principale Associazione di Categoria degli Agenti di Commercio, ha deciso di scattare un’istantanea al mercato grazie ai dati raccolti quotidianamente dagli Agenti Enasarco. Questa fotografia arriva proprio al termine delle vendite promozionali di stagione, che quest’anno hanno pagato una flessione significativa.Uno dei fattori determinanti nella flessione delle vendite promozionali estive 2018 sono state senza dubbio le incerte condizioni meteorologiche. Il fattore meteo, che ha visto il passaggio da un inverno rigido a un’estate piovosa, ha indotto molti negozianti a tagliare i previsti giorni di saldi, e abbassare sensibilmente le percentuali di sconto.

Le rilevazioni del termometro commerciale degli Agenti sono chiare: è stata una delle peggiori stagioni estive di sempre a livello nazionale per il settore abbigliamento. I negozianti sono provati dalle battaglie contro le vendite aggressive delle strutture monomarca e dalla concorrenza esasperante delle vendite online.

Gli esercenti, rilanciano le loro speranze per il prossimo ciclo invernale, guardando agli Agenti come un supporto fondamentale nello sviluppo dei mercati locali.“In un periodo storico in cui anche i grandi gruppi soffrono, sarà fondamentale nel futuro prossimo andare oltre il prodotto, dare rilevanza ai servizi, agli eventi organizzati e ai rapporti interpersonali che legano gli attori della filiera commerciale e produttiva”, commenta Antonio Pelaia, Presidente dell’Associazione Moda e Sport.“Da qui bisogna ripartire, provando a guardare alla cultura della moda, alla sostenibilità e alla consapevolezza dei consumatori”.

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