Via delle Sette Chiese, 144 - 00145 Roma
800 616 191
info.agenti@usarci.it

Regime forfettario: conviene ma è da maneggiare con attenzione...

17/05/2022

Regime forfettario: conviene ma è da maneggiare con attenzione...

Autore: Luca Tesio

Il regime forfettario rappresenta per gli agenti di commercio una importante opportunità per ridurre il livello di tassazione e semplificare la gestione contabile. Tuttavia, occorre prestare attenzione in quanto non è detto che tale regime sia sempre conveniente. I fattori di carattere generale da avere presente quando si valuta l’opzione per il regime forfettario sono il fatturato annuo dell’agente, l’ammontare dei costi deducibili che sostiene e infine anche le eventuali altre voci che compongono la sua dichiarazione dei redditi (altri redditi come pensione, lavoro dipendente, affitti ecc.) nonché gli oneri personali deducibili (ad esempio detrazioni per ristrutturazioni, interessi su mutui, ecc.).

La valutazione spesso è facile da fare ma in alcuni casi più complessi è preferibile l’aiuto di un professionista per poter fare la scelta giusta.
Il principale vantaggio del regime forfettario è quello della tassazione del reddito d’impresa dell’agente con una aliquota fissa del 15%, che scende al 5% nel caso di un agente che abbia iniziato da poco l’attività. Un altro vantaggio importante è dato dal fatto che le fatture dell’agente non sono soggette ad IVA e, più in generale, l’agente non deve porre in essere tutti gli adempimenti tipici del regime IVA (registrazioni; liquidazioni, versamenti, dichiarazione IVA annuale ecc.).

Le fatture dell’agente non sono soggette alla ritenuta d’acconto IRPEF ma solo a quella Enasarco ove prevista. Il regime forfettario prevede che la tassazione forfettaria del 15% (o 5% in caso di nuove attività) sia applicato al fatturato annuo complessivo dell’agente, abbattuto di una percentuale forfettaria come riconoscimento dei costi sostenuti. Queste semplificazioni rendono conveniente il regime forfettario anche sotto il profilo dei costi di gestione della contabilità, in quanto i minori adempimenti amministrativi si traducono in un minor costo del commercialista.
Tuttavia esistono dei parametri che occorre rispettare per poter optare per il regime forfettario. Tra gli altri i principali sono: non avere fatturato nell’anno precedente più di 65.000 euro; non aver sostenuto spese per lavoro dipendente per più di 20.000 euro; aver percepito nell’anno precedente redditi di lavoro dipendente o pensione per importo superiore a 30.000 euro salvo che il rapporto di lavoro sia nel frattempo cessato.
Inoltre non si deve essere soci di società di persone o avere il controllo di società a responsabilità limitata che esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili all’attività dell’agente.
Una novità importante di quest’anno è l’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica anche per i contribuenti forfettari: a partire dal primo luglio 2022 i contribuenti forfettari che nell’anno precedente hanno avuto un fatturato superiore a 25.000 euro ragguagliati ad anno, devono passare alla fatturazione elettronica. Per gli atri con fatturato inferiore a 25.000 euro l’obbligo è posticipato al primo gennaio 2024.
In conclusione, l’introduzione del regime forfettario è una importante opportunità per il piccolo imprenditore come l’agente di commercio in forma di ditta individuale e, a fronte dei limiti dimensionali per accedervi, si hanno spesso delle importanti opportunità di risparmio di imposta e di semplificazioni burocratiche.

Fonte Electomagazine - Autore Luca Tesio