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La via giudiziaria blocca il cambiamento di Enasarco

La via giudiziaria blocca il cambiamento di Enasarco

È una curiosa coincidenza che mentre nello Stato confinante del Vaticano inizia il processo che coinvolge il noto Becciu ed il meno noto (ma forse ancora più potente Mincione), al di là del Tevere la giustizia italiana insista affinché la guida dell’Enasarco sia affidata agli amici dello stesso Mincione. O che, perlomeno, la maggioranza vincitrice delle elezioni in Enasarco si accordi sempre con gli amici di Mincione.

Non si sa se le vie del Signore siano infinite, ma sono ben chiare le strade della giustizia italiana. Strade che è sempre meglio non frequentare, se si è persone per bene. 

Altrettanto chiaro è che le decisioni della giustizia, ed i tempi dei magistrati, stiano penalizzando l’intera categoria degli agenti di commercio. Agenti che hanno votato per un cambiamento e che si trovano alle prese con un ente previdenziale bloccato dai ricorsi. Tutti i progetti di cambiamento, di  rinnovamento sono stati sospesi.

In attesa che, ora, si muova la politica. Che, ovviamente, super partes non è. E che deciderà sulla base di interessi che non sono quelli degli agenti. La categoria è solo un bancomat per le strategie dei politici. E questo è il fondamentale risultato della scelta di non voler riconoscere l’esito delle elezioni e di ricorrere alla magistratura ed ora alla politica.

Fonte Electomagazine - Autore Enrico Toselli