La politica contro l'auto
LA POLITICA CONTRO L’AUTO, COMPAGNA INDISPENSABILE DEGLI AGENTI DI COMMERCIO
Se non ti occupi di politica, sarà la politica ad occuparsi di te. Una frase dell’americano Ralph Nader, perfettamente adattabile a tutti gli italiani che fingono di non accorgersi che qualsiasi attività, qualsiasi comportamento, qualsiasi decisione sono influenzati dalla politica. Non soltanto i rapporti con Enasarco e la previdenza. Il problema dell’auto degli agenti di commercio, ad esempio, è strettamente legato a scelte e strategie politiche.
Nei giorni scorsi un’analisi di Econometrica ha evidenziato che le auto aziendali sono nella stragrande maggioranza diesel e che, nonostante la criminalizzazione nei confronti delle vetture di questo tipo, anche per sostituirle le aziende continuano a preferire il diesel seguito, a molta distanza, dalle auto ibride.
Al di là delle differenti condizioni di acquisto e di agevolazioni fiscali (e dei vantaggi previsti da convenzioni come quelle previste da Usarci), è evidente che i problemi di gestione sono i medesimi. Gli agenti di commercio, anzi, utilizzano l’auto molto di più rispetto alla media delle vetture aziendali. E si ritrovano a fronteggiare limitazioni del traffico, penalizzazioni per ragioni ambientali, difficoltà ed amenità varie. Ma esistono alternative credibili?
Le auto a benzina hanno costi di esercizio eccessivi. Dunque meglio puntare su alimentazione alternativa? Ed è su questo fronte che la politica rientra in gioco, nonostante tutto. Si intende favorire lo sviluppo delle auto elettriche ma poi ci si dimentica di creare una rete di punti dove, su strade ed autostrade, sia possibile ricaricare la vettura, considerando anche i limiti di percorrenza.
Per anni il costruttore italiano ha snobbato l’elettrico, che sviluppavano i concorrenti nel resto del mondo, per puntare sul metano. Ma non è che la diffusione dei distributori di metano sia così capillare e comoda. In particolar modo in alcune regioni.
Ed allora diventa fondamentale stabilire un rapporto proficuo con la politica per evitare che i provvedimenti ambientali penalizzino chi usa l’auto per lavorare. Allo stesso modo è importante che chi rappresenta gli agenti di commercio abbia la capacità e la forza per imporre alla politica interventi che favoriscano la mobilità a costi contenuti e con servizi indispensabili per agevolare il lavoro.