Il terrore frena la ripresa e gli Agenti sono alle prese con il crollo dei consumi
Alberto Dal Poz, presidente di Federmeccanica, a proposito della riapertura delle gabbie si è chiesto se la produzione troverà poi uno sbocco sui mercati internazionali.
Ovviamente ciascuno si preoccupa del proprio orticello, piccolo o grande che sia. Ma è comunque significativo, purtroppo, che Dal Poz non prenda neppure in considerazione il mercato interno. Quello che, invece, interessa gli agenti di commercio.
È l’Italia che deve ripartire – ribatte Antonello Marzolla, segretario generale USARCI – è l’Italia che deve superare il terrore di questi mesi per ritornare alla normalità. Perché il terrore non fa ripartire i consumi. Non basta riaprire fabbriche e negozi se, poi, gli italiani restano barricati in casa, sdraiati sul divano, a consumare solo le pantofole ed i pigiami.
Ed i tempi per ripartire diventano sempre più stretti. È comprensibile che Dal Poz abbia timori sui compratori internazionali, ma sono ancora maggiori le preoccupazioni di chi lavora con il mercato domestico. Il terrore sparso a piene mani dai media non aiuta a creare un clima favorevole agli acquisti che vadano al di là dello stretto indispensabile. Un’intera collezione di abbigliamento è andata persa, il turismo è stato messo in ginocchio, il mercato dell’auto è stato azzerato, i macchinari sono rimasti fermi ed i problemi di liquidità non favoriscono la sostituzione, gli investimenti sono stati rinviati a tempi migliori.
E, su tutto, aleggia la preoccupazione su come verranno ripagate le spese pubbliche per garantire un reddito a chi si è ritrovato senza lavoro. Senza dimenticare le elargizioni a chi non aveva mai lavorato, ai percettori cronici di redditi di cittadinanza e sussidi vari, persino a prostitute e trans. E poi le spese immense, e doverose, per l’emergenza sanitaria.
Il debito pubblico è schizzato a livelli impensabili e la paura di interventi del governo contro i risparmi privati frenerà ulteriormente i consumi. Non solo quelli voluttuari delle famiglie (ristoranti, vacanze, abbigliamento) ma anche gli acquisti delle imprese. Basti pensare agli arredi degli uffici.
Quante serrande abbassate si troveranno a rimirare gli agenti di commercio? Gli ottimisti sono convinti che proprio la necessità di far ripartire gli acquisti spingerà le aziende a puntare maggiormente sugli agenti, ma se il numero di aziende sopravvissute diminuirà, i problemi non tarderanno a manifestarsi.