Ucraina, von der Leyen: "Cina non interferisca con le sanzioni a Russia"
(Adnkronos) - Di fronte alla guerra, scatenata dalla Russia contro l'Ucraina, "l'equidistanza non è sufficiente". Lo sottolinea la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, al termine del summit Ue-Cina in videoconferenza. "L'impegno attivo per la pace è importante" aggiunge. "E ogni attore - continua - deve svolgere il suo ruolo: pertanto questo scambio di vedute per noi è stato della massima importanza. Ci aspettiamo che la Cina", in qualità di "membro permanente" del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, "si assuma le sue responsabilità. Ci sono pochi membri e hanno vaste responsabilità".
"E la Cina - ricorda von der Leyen - ha un'influenza sulla Russia. E quindi ci aspettiamo che si assuma le sue responsabilità per mettere fine alla guerra. Naturalmente ci aspettiamo che la Cina, se non sostiene le sanzioni, faccia di tutto per non interferire. Anche su questo siamo stati molto chiari".
Con il presidente cinese Xi Jinping e con il premier Li Keqiang la discussione sulla guerra in Ucraina è avvenuta in modo "franco e aperto", cioè "ci siamo scambiati visioni chiaramente opposte"."Non è un conflitto, è una guerra - continua von der Leyen - non è una questione europea, ma globale, riguarda tutto il mondo. E' la Russia che scatena tutta una serie di effetti, come l'incipiente crisi sulla sicurezza alimentare", che avranno ripercussioni "per il mondo" intero.
"E' un momento chiave non solo per la guerra" in Ucraina, "ma per l'ordine internazionale. Perché nulla sarà più come era prima della guerra: è ora questione di adottare una posizione molto chiara in difesa dell'ordine basato sulle regole". Ordine internazionale che, continua, "è molto chiaro: se ci sono conflitti, si risolvono al tavolo negoziale, non attraverso azioni militari aggressive. Pertanto per noi è importante che regioni, Paesi e attori sulla scena internazionale siano molto chiari sul fatto che sostengono questa architettura di pace che è costruita sui negoziati, non sulle aggressioni militari".
"Il mondo degli affari sta guardando con grande attenzione quello che succede e sta valutando come i Paesi si stanno posizionando" di fronte alla guerra, condotta dalla Russia contro l'Ucraina. "E' una questione di fiducia, di affidabilità e naturalmente di decisioni su investimenti di lungo termine". "Nessun cittadino - continua von der Leyen - capirebbe un sostegno della Cina" alla "capacità della Russia" di proseguire la guerra contro l'Ucraina. "Porterebbe a un grande danno reputazionale per la Cina in Europa. I rischi reputazionali stanno anche provocando l'esodo di imprese internazionali dalla Russia".
Il commercio tra Ue e Cina, rimarca, ammonta a "quasi 2 miliardi di euro al giorno in beni e servizi", mentre quello con la Russia ammonta a soli "330 mln al giorno", quindi "un prolungamento della guerra non è nell'interesse di nessuno. Certamente non è nell'interesse della Cina".
Nel summit Ue-Cina "abbiamo chiarito che una serie di differenze importanti devono essere affrontate. La Cina deve porre fine alle sue misure commerciali ingiustificate contro la Lituania, che violano le norme dell'Omc e danneggiano il mercato interno dell'Ue". "Finché continueranno - prosegue von der Leyen - porteremo avanti il procedimento alla Wto. Deve porre fine alle sanzioni contro i parlamentari europei e affrontare la situazione dei diritti umani e dei lavoratori, in particolare nella regione dello Xinjiang. E serve parità di condizioni nelle relazioni commerciali: la Cina deve migliorare le condizioni per le nostre imprese sul mercato cinese", conclude.