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Ucraina, Zelensky: "Vorrei incontrare il leader cinese Xi Jinping"

Ucraina, Zelensky: "Vorrei incontrare il leader cinese Xi Jinping"

(Adnkronos) - Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky vuole incontrare il leader cinese Xi Jinping. Ad annunciarlo è stato lo stesso Zelensky, nella conferenza stampa da Kiev: "Ho intenzione - ha affermato - di incontrare Xi Jinping e credo che questo gioverà ai nostri Paesi e alla sicurezza nel mondo". "Dobbiamo lavorare assieme alla Cina" se loro possono rispettare il diritto internazionale e l'integrità territoriale, "chiedo solo che la Cina ci parli" aggiunge, facendo riferimento al piano di pace cinese in 12 punti presentato oggi. "Io credo che sarebbe corretto pensare che se vi sono pensieri coerenti con il rispetto del diritto internazionale e dell'integrità territoriale e alcune questioni di sicurezza, io credo che dovremmo usarlo nel senso buono e lavorare assieme alla Cina su questo. Perché no? Il nostro compito è riunire tutti per isolare qualcuno", ha dichiarato. 

"La Cina - ha poi detto - ha iniziato a parlare di Ucraina e penso che questa sia una buona cosa. Ma in realtà si pone la questione di cosa seguirà a queste parole. I passi che devono essere compiuti - questo è ciò che è importante". La dichiarazione cinese "rispetta la nostra integrità territoriale", ha quindi sottolineato Zelensky, chiarendo che ci sono alcuni pensieri nella dichiarazione che sono a lui "comprensibili" e altri con i quali non è d'accordo. Zelensky ha poi detto di volere far partecipare India e Cina ad un "summit di pace" per mettere fine alla guerra in Ucraina e ha parlato della necessità di un vertice tra Ucraina e paesi dell'America Latina al quale parteciperebbe di persona, anche se - ha ricordato - "è difficile per me lasciare l'Ucraina". 

"Abbiamo dalla nostra parte la comunità internazionale e speriamo di avere un vertice di pace" che possa essere ospitato in un "Paese terzo"."Stiamo lavorando per garantire che i Paesi di diversi continenti siano coinvolti nella 'formula di pace'", ha aggiunto Zelensky, auspicando anche la partecipazione di Cina e India perché, ha indicato, la soluzione al conflitto deve essere a "livello globale". 

Zelensky non è disponibile a trattare con Putin. Lo ha detto lui stesso rispondendo, in conferenza stampa, a chi gli chiedeva se accetterebbe negoziati mediati dalla Turchia con al tavolo Putin. "Non lo accetto", ha detto Zelensky, aggiungendo che il leader turco Erdogan "conosce il mio punto di vista". 

"Ne abbiamo discusso prima della guerra. Gli ho detto di portare Putin al tavolo dei negoziati. 'Possiamo farlo per favore? Dobbiamo evitare una guerra su vasta scala' - ha proseguito Zelensky - Ma (Erdogan, ndr) non è stato in grado di farlo. Ora pensa di esserlo? Ora non possiamo".  

"Non è lo stesso uomo. Non c'è nessuno con cui parlare lì", ha aggiunto il presidente ucraino. 

"La vittoria sarà inevitabile, sono certo che la vittoria ci sarà" aggiunge, dicendosi convinto "che raggiungeremo la vittoria già quest'anno" ha detto Zelensky. "Voglio ringraziare ogni alleato, ogni partner che ci ha mostrato sostegno", ha proseguito Zelensky, sottolineando che "tutti i nostri partner sono uniti nel sostenere la nostra vittoria e hanno ripetuto che saranno al fianco dell'Ucraina per tutto il tempo necessario". 

"Ci sono rappresentanti delle istituzioni, dei media che hanno perso la vita in Ucraina. Credo sia giusto riconoscere il loro sacrificio e osservare un minuto di silenzio. Ringrazio tutti voi, e ringrazio i vostri colleghi che purtroppo non sono più con noi". 

L'invasione della Russia ha costretto i Paesi della Nato a ripensare i loro sistemi di sicurezza ha detto, rispondendo alla domanda se i Paesi Nato dovrebbero, a suo giudizio, aumentare la loro spesa militare alla luce della guerra in Ucraina. "Molti Paesi nel mondo hanno iniziato ad aumentare i loro budget per la difesa - ha detto ai giornalisti -. La guerra in Ucraina ha premuto il pulsante reset nella Nato". Quanto alla spesa per la difesa, Zelensky ha precisato che non riguarda solo munizioni e armi, indicando droni, condivisione di informazioni e cybersecurity. "C'è molta tecnologia all'avanguardia e non è universalmente efficace. Certo, alcuni potrebbero aumentare la spesa. Ma nel complesso questa è anche una riforma dei sistemi di sicurezza. Credo che ciò sia giusto". 

L'ultima domanda che viene posta a Volodymyr Zelensky durante la conferenza stampa a Kiev, ammette lui stesso, "è la più difficile". E' lui stesso a definirla tale, quando gli viene chiesto come lui e la sua famiglia stiano affrontando la realtà della guerra. "L'ultima domanda è la più difficile", ha affermato Zelensky. "Li amo, ovviamente. Amo mia moglie, i miei figli, sono le persone più importanti per me". "Non li vedo spesso. I miei genitori - non li vedo affatto", ha detto, aggiungendo "sono tutti nel mio cuore". "L'importante è non deluderli. L'importante è che i miei figli siano orgogliosi di me. E sono contento che siano in Ucraina, che studino nelle scuole ucraine. È importante per un presidente di un Paese, ex o attuale, in tempo di guerra, è importante avere i figli qui, perché il Paese è qui, perché ragazzi e ragazze muoiono qui". Zelensky ha aggiunto di essere "incredibilmente fortunato" con la sua famiglia e il suo Paese. 

RUSSIA - Mosca "apprezza il sincero desiderio degli amici cinesi di contribuire" ad una soluzione pacifica della crisi ucraina. Lo fa sapere il ministero degli Esteri russo in una nota, nella quale si dice di "condividere le considerazioni di Pechino. Ci impegniamo a rispettare i principi della Carta delle Nazioni Unite, le norme del diritto internazionale, compreso il diritto umanitario, l'indivisibilità della sicurezza, secondo cui la sicurezza di un paese non dovrebbe essere rafforzata a spese della sicurezza di un altro, che è applicabile alla sicurezza di determinati gruppi di Paesi ". 

"La Russia è aperta a raggiungere gli obiettivi dell'operazione militare speciale attraverso mezzi politici e diplomatici", si legge nella nota del ministero degli Esteri di Mosca, a commento del piano di pace cinese, ma a condizione che "cessi la fornitura di armi e mercenari occidentali all'Ucraina, della fine delle ostilità, del ritorno dell'Ucraina a uno status neutrale non allineato, del riconoscimento di nuove realtà territoriali che si sono sviluppate a seguito della realizzazione del diritto dei popoli all'autodeterminazione, della smilitarizzazione e della denazificazione dell'Ucraina, nonché dell'eliminazione di tutte le minacce provenienti dal suo territorio".