Torniamo a sorridere senza mascherina: i consigli del Dottor Puzzilli per un sorriso brillante con lo sbiancamento professionale
(Adnkronos) - Milano, 23 maggio 2022 – Finalmente liberi quasi completamente dall’obbligo di indossare le mascherine, dopo i lunghi mesi di pandemia, possiamo tornare a sfoggiare il nostro sorriso. Un sorriso splendente è sinonimo di salute, benessere e bellezza, ma per mantenerlo brillante è necessario sottoporsi a trattamenti specifici, non improvvisare con rimedi fai da te e avere alcuni accorgimenti riguardo a cosa si mangia e si beve.
Nel suo libro “White Identity, cosa nasconde un sorriso perfetto”, il Dottor Emanuele Puzzilli, affermato professionista nel campo dell’odontoiatria, ha stilato una breve guida ai trattamenti di sbiancamento professionale e una serie di consigli su cosa fare, e cosa evitare, per un sorriso sempre candido.
Per sbiancare i denti esistono diverse tecniche professionali e tutte utilizzano agenti chimici non aggressivi, attivati da fonti luminose (led o laser). Questo tipo di intervento, affidato a dentisti specializzati, è chiamato anche bleaching o “sbiancamento in poltrona”, per distinguerlo da rimedi “fai da te”, spesso poco raccomandabili perché pericolosi per lo smalto. Il procedimento è piuttosto semplice. Si inizia con una fase preparatoria, che prevede un’accurata pulizia dei denti (detartrasi) e l’apposizione di una sostanza protettiva sulle gengive. In seguito, il dentista procede all’applicazione di un gel sbiancante, che può essere perossido di idrogeno (messo direttamente sui denti) o perossido di carbammide (applicato tramite faccette). Infine, tali sostanze vengono “attivate” mediante una luce a led o un laser; In questo modo, l’ossigeno viene liberato e penetra nel dente, andando a distruggere le molecole iperpigmentate, responsabili delle macchie e dell’ingiallimento. Lo sbiancamento denti con perossido di idrogeno prevede 2 o 3 applicazioni consecutive, da circa 15 minuti ciascuno. Quello con perossido di carbammide, invece, necessità di una sola applicazione, ma prolungata per almeno 30 minuti.
A differenza dei rimedi “casalinghi”, che possono danneggiare i denti, lo sbiancamento professionale non ha effetti negativi sullo smalto dei denti. Inoltre, non è doloroso (al massimo si può percepire una maggiore sensibilità dentale per qualche giorno) e i suoi effetti durano circa un anno. È importante sottolineare che lo sbiancamento non sostituisce la pulizia dentale, che va effettuata con una cadenza minima di due volte all’anno.
Sono diversi i trattamenti casalinghi che vengono consigliati per sbiancare i denti, ma queste soluzioni possono rivelarsi dannose. Ad esempio, bicarbonato e acqua ossigenata hanno realmente un effetto sbiancante, ma possono anche danneggiare i denti con il loro potere corrosivo. Anche la salvia strofinata sui denti, il più conosciuto “rimedio della nonna”, può a lungo andare causare irritazione e sensibilità dentale. Infine, i dentifrici sbiancanti di cui sono pieni gli scaffali dei supermercati, e che promettono risultati miracolosi, hanno spesso un’azione abrasiva della superficie dentale, una specie di scrub sullo smalto dei denti, che serve a rimuovere le macchie ma che, nel lungo periodo, va ad assottigliare lo smalto stesso, con ripercussioni negative. Una soluzione interessante sono le strisce sbiancanti, sempre più diffuse ma comunque non in grado di sostituire uno sbiancamento professionale.
Appurata l’importanza della pulizia e dello sbiancamento dentale effettuati da un professionista, anche il nostro stile di vita può prolungare l’efficacia di tali trattamenti. Innanzitutto, i denti vanno lavati con una tecnica precisa più volte al giorno. Inoltre, bisogna evitare il fumo, la causa principale di ingiallimento dei denti e comparsa delle macchie, e fare attenzione a ciò che si mangia e si beve: alcuni cibi e bevande infatti, a causa della loro particolare pigmentazione o per l’acidità, possono contribuire a “sporcare” i denti, primi fra tutti caffè, bibite gassate o alcoliche, senape, aceto e simili.
Laureato in Odontoiatria e Protesi dentaria presso l’Università di Roma Tor Vergata, Emanuele Puzzilli ha seguito corsi di perfezionamento in parodontologia presso l’Università della California a Los Angeles, post graduate in implantologia presso l’ospedale San Raffaele di Milano, master di secondo livello nell’utilizzo del laser in odontoiatria presso l’Università degli studi di Firenze, oltre a costanti aggiornamenti in campo implantoprotesico. I suoi centri dentali offrono servizi di ortodonzia, tradizionale e trasparente, estetica dentale, pedodonzia, impianti e igiene dentale, interventi laser odontoiatrico, gnatologia, odontoiatria e chirurgia conservativa, odontoiatria olistica e chirurgia orale.
“Madre natura ci ha dato due dentizioni: quella da latte e quella permanente. La terza la facciamo noi” – Dottor Emanuele Puzzilli
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