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TUTELA DELLA DIGNITA’ PROFESSIONALE: SI.N.A.G.ECO Sindacato Nazionale Amministratori Giudiziari e Coadiutori impugna la circolare ANBSC n.3/2022 DAC del 22.11.22

06/02/2023

TUTELA DELLA DIGNITA’ PROFESSIONALE: SI.N.A.G.ECO Sindacato Nazionale Amministratori Giudiziari e Coadiutori impugna la circolare ANBSC n.3/2022 DAC del 22.11.22

(Adnkronos) - Roma 31 gennaio 2023 - L’azione sindacale di SI.N.A.G.ECO Sindacato Nazionale Amministratori Giudiziari e Coadiutori non si ferma; il sindacato ha presentato il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, contro l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) avverso la circolare n.3/22 del 28/11/22 emanata dalla stessa Agenzia, in quanto lesiva degli interessi dei Coadiutori che con specifici contratti professionali, assistono l’ANBSC nella gestione dei beni e delle aziende confiscate. 

Sono esattamente 3.815 gli amministratori giudiziari iscritti all’albo istituito presso il Ministero della giustizia, molti sono Coadiutori dell'Agenzia Nazionale che come disposto dall’ Art. 38, comma 3 del codice antimafia “si avvale, per la gestione, di un coadiutore, che può essere individuato nell'amministratore giudiziario nominato dal tribunale”. 

L’ amministratore Giudiziario, nominato coadiutore da ANBSC, svolge un importante ruolo di collaborazione e proprio alla luce di questo ruolo che per efficientare la gestione delle aziende e dei beni sequestrati e confiscati, nella logica della collaborazione che è a fondamento del rapporto professionale con l’ Agenzia, occorre concordare con le organizzazioni di rappresentanza sindacale di categoria le “diverse indicazioni operative volte ad ottimizzare il delicato processo di amministrazione e destinazione di tali beni”. 

Del resto, è la stessa Agenzia al punto 2 della circolare impugnata a precisare: “ Un ruolo di grande importanza nella gestione delle aziende amministrate dall’ANBSC è quello assegnato al Coadiutore nominato ai sensi dell’art. 38, comma 3 del Codice Antimafia ”. Successivamente, l’Agenzia redige un testo che dimentica tale fondamentale inciso, non considera l’importante base del rapporto, ossia la "collaborazione”, ed inserisce dei “diktat” che aggravano ulteriormente il già difficile e complesso compito dei Coadiutori. Nel merito, la circolare, oltre ad una serie di previsioni tecniche contraddittorie ed inique, moltiplica gli adempimenti per i Coadiutori, che divengono così il terminale di responsabilità e di incombenze gestionali che si ritiene rientrino nella competenza dell’Agenzia. 

Il Sindacato Nazionale Amministratori Giudiziari e Coadiutori aveva tempestivamente preso contatto con l’Agenzia e chiesto un incontro per definire le modalità di confronto, al fine di presentare delle proposte indirizzate ad un processo di miglioramento del rapporto di collaborazione. A seguito di tale incontro del 21 dicembre 2022, tenutosi a Roma tra i Rappresentanti sindacali delegati di SINAGECO e la Direzione dell’Agenzia, non è stata accolta la richiesta di sospensione dell’efficacia della circolare, lasciando comunque aperta la strada di un Tavolo tecnico per individuare le possibilità di riforma della stessa. 

SINAGECO ricorda che la gestione delle aziende, e dei numerosissimi beni sequestrati e confiscati alle mafie, si incentra sulla qualificata attività dei Coadiutori, liberi professionisti, senza il cui ausilio l’ANBSC non sarebbe autonomamente in grado di amministrare e poi destinare tali beni. Queste alcune sintetiche motivazioni del ricorso alla dovuta azione legale per tutelare la categoria professionale e la necessità della valutazione di possibili ulteriori forme di tutela sindacale, confermando ancora oggi la disponibilità ad aprire subito il Tavolo di confronto con ANBSC per riformare l’impugnata circolare ed individuare interventi di miglioramento al fine di efficientare le procedure in corso. 

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