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Star Italia spa vs “Striscia la notizia”, oscurati nove video per diffamazione. Lʼazienda ferrarese cita RTI per 170 milioni di euro. Fabio Anselmo, avvocato: “La verità è figlia del tempo”.

13/12/2023

Star Italia spa vs “Striscia la notizia”, oscurati nove video per diffamazione. Lʼazienda ferrarese cita RTI per 170 milioni di euro. Fabio Anselmo, avvocato: “La verità è figlia del tempo”.

(Adnkronos) - Ferrara, 13 dicembre 2023 – Lʼazienda ferrarese Star Italia ha ottenuto su ordine del Tribunale di Ferrara lʼoscuramento di nove puntate di Striscia la Notizia, storico programma di Canale 5. È l’esito dell’inchiesta che vede indagati per diffamazione Antonio Ricci, autore del tg satirico, e Max Laudadio, inviato e conduttore dei servizi relativi a Star Italia, azienda specializzata nella ristrutturazione completa bagno e trasformazione vasca in doccia.  

Nei servizi tv andati in onda tra dicembre 2022 e maggio 2023, Star Italia veniva definita una “scatola vuota”, e il suo amministratore delegato Massimo Ennio “un soggetto fallito e gravemente indebitato”, oltre ad altre accuse di truffa.  

Due puntate della trasmissione sono state sequestrate lo scorso settembre – si tratta delle trasmissioni del 10 e del 12 maggio 2023. Il GIP Carlo Negri tramite iniziativa del PM Ciro Alberto Savino ha disposto, il 28 novembre, il sequestro mediante oscuramento di altre sette puntate, più precisamente quelle del 13, 19 e 20 dicembre 2022; del 20, 23 e 24 gennaio 2023 e del 17 maggio 2023. Il primo dei servizi di Striscia la Notizia sul programma era già stato oscurato in autonomia dalla redazione dalla trasmissione stessa, senza bisogno che intervenisse lʼAutorità.  

Star Italia ha citato RTI spa – controllata di Mediaset – per lʼammontare di 170 milioni di euro per danni allʼimmagine dellʼazienda. Per l’avvocato Fabio Anselmo, che ha difeso l’azienda: “La verità è figlia del tempo”. Secondo quanto riportato dal decreto di sequestro preventivo disposto dal GIP Carlo Negri, si è trattato di “diffusione di informazioni non veritiere e non supportate da un adeguato esame giuridico e fiscale che ha finito per ledere la reputazione della ditta, essendo stato veicolato un messaggio dissuasivo dall'intrattener rapporti con Star Italia”. La sentenza precisa che: “più in generale, ed indipendentemente dal vaglio di "verità" dei singoli fatti storici, anche alla luce delle concrete modalità di veicolazione delle informazioni, degli accostamenti suggestivi, della semiotica adottata, delle precise scelte "narrative", emerge con inequivoca evidenza il fine (ampiamente raggiunto) di offrire al vasto pubblico che segue la trasmissione la rappresentazione di una gestione a dir poco “opaca” dellʼattività svolta da “Star Italia”. Rappresentazione che, nella misura in cui non è ancorata a dati storici, appare certamente trasmodante tanto rispetto al diritto di cronaca quanto a quello di critica”.  

“La serietà e l’impegno ripagano sempre”, sintetizza Sara Cavallari, responsabile relazioni di Star Italia. “La nostra è una azienda seria – precisa – impegnata a risolvere con responsabilità qualsiasi problematica che possa sorgere con i clienti. Il nostro operato è stato messo a dura prova dalla campagna mediatica nazionale di Striscia la Notizia: ha turbato il flusso del nostro lavoro e degli interventi necessari alla completa soddisfazione dei nostri clienti. Questo ha generato una problematica al di fuori del nostro controllo in un clima di infamia, bloccando il nostro operato e causando proprio ai nostri clienti i danni maggiori. Contiamo che i provvedimenti e il corso della giustizia ristabiliscano la realtà̀ dei fatti, non lasciando ombra di dubbio sulla nostra integrità̀. Sono arrivate alcune querele da parte dei clienti, spaventati dalla campagna diffamatoria nei nostri confronti. Rassicuriamo tutti loro continuando il nostro lavoro, faticosamente, ma con determinazione, costanza e umiltà”.  

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