Porsche Consulting: tre approcci allo sviluppo sostenibile globale
Dalle materie prime al packaging: come il sistema alimentare italiano può contribuire a salvare il pianeta
Roma, 26 luglio 2021 – Al via oggi il pre-vertice delle Nazioni Unite sui Sistemi Alimentari che, riunendo diversi attori da ogni parte del mondo, rappresenta un momento di confronto e di impegno per la promozione dei diritti umani e per progredire nel raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile.
“Negli ultimi 5 anni è aumentato del 10% in numero di persone che soffrono la fame cronica, dato che si è ulteriormente aggravato con la pandemia globale di ulteriori altri 130 milioni di individui - ha dichiarato Giulio Busoni, Partner di Porsche Consulting in Italia - Inoltre, un ulteriore 17% della popolazione mondiale non ha accesso regolare a cibo sano o nutriente. L'agricoltura – continua Busoni - è direttamente responsabile dell'8,5% di tutte le emissioni di gas serra con un ulteriore 14,5% derivante dal cambiamento dell'uso del suolo per la produzione alimentare. È ora il momento d’invertire la rotta, - chiosa il manager della società di consulenza strategica affiliata alla casa automobilistica di Stoccarda - restituendo al pianeta ciò che abbiamo preso ed elevando la sostenibilità ad elemento strategico di creazione di vantaggio competitivo per le nostre aziende.”
Il sistema alimentare è cruciale nello sviluppo sostenibile globale, e ci sono molti segnali positivi in questa direzione. Basta pensare che ci aspettiamo una crescita del 12% degli ingredienti alternativi da oggi al 2025, il che significa non solo minori emissioni di CO2 (ad esempio per la sostituzione di proteine animali con quelle vegetali o la produzione di alimenti in laboratorio) ma anche un potenziale incremento di persone che possono aver accesso a cibo sano e nutriente. Modelli di business come quello delle “vertical farm”, localizzate nei pressi delle grandi metropoli, dove nel 2050 vivrà il 66% della popolazione globale, possono contribuire contemporaneamente a minimizzare l’utilizzo di risorse ambientali e a diminuire le emissioni di CO2 legate al trasporto. Anche la distribuzione degli alimenti è cambiata a seguito della pandemia: sperimentiamo oggi un ritorno del cosiddetto fenomeno del “local for local”, ovvero al commercio di prossimità. Si sviluppano nuovi modelli di consegna a domicilio, che riducono i costi logistici e le relative emissioni valorizzando il tessuto locale. Infine, sta cambiando la sensibilità dei consumatori al confezionamento degli alimenti: i clienti premiano i marchi che investono in packaging riciclabili, bio, compostabili o riutilizzabili.
E in Italia? Il 72% dei consumatori dichiara di avere a cuore la sostenibilità: 1 consumatore su 3 preferisce prodotti a Km 0 ed il 26% spederebbe di più per prodotti sostenibili.
“Ogni azienda può contribuire allo sviluppo globale definendo il proprio approccio alla sostenibilità – conclude Giulio Busoni – l’”incrementally green”, con benefici importanti ma circoscritti, lo “strategically sustainable”, che fa della sostenibilità un valore chiave per la creazione di nuovi modelli di business, e il “monshoot thinking”, per chi aspira con la propria attività d’impresa a risolvere problemi sociali su scala globale”.
Porsche Consulting GmbH è una società tedesca leader nella consulenza operativa e strategica, consociata del produttore di auto sportive Dr. Ing. H.C. F. Porsche AG di Stoccarda. Seguendo il principio di "visione strategica. implementazione intelligente", i suoi consulenti supportano i leader del settore in temi di strategia, innovazione, miglioramento delle prestazioni e sostenibilità. La rete globale di 12 uffici di Porsche Consulting serve clienti nei settori della mobilità, dei beni industriali, dei beni di consumo e dei servizi finanziari.
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