Pirani (UIltec): "Aumenti carburanti e bollette mix pericoloso, si scarica su tasche lavoratori"
“E’ evidente che la domanda globale di petrolio aumenterà almeno per i prossimi vent’anni e il greggio resterà la fonte di energia dominante del mix energetico che comprende anche le fonti rinnovabili nonostante l’allarme per il cambiamento climatico. Nella fase di transizione energetica che deve aprirsi occorrerà tenerne conto ed in questo contesto anche l’approvvigionamento del gas naturale resterà in campo, anziché uscire di scena. La crescita prevista in ambito nazionale, che poggia sulla produzione industriale, abbisogna di quell’energia che le fonti rinnovabili ancora non possono garantire. Nel settore di nostra competenza molte aziende stanno cessando la produzione per mancanza di energia sufficiente”. Lo ha detto Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec, commentando l’ennesimo aumento dei prezzi dei carburanti.
“Questa mattina -ha ribadito il leader della Uiltec nazionale- sono stati benzina e gasolio a partire di slancio, spinti dal rialzo delle quotazioni dei prodotti raffinati in Mediterraneo. I prezzi del petrolio sono alti e in crescita ormai da molte settimane. La ragione sta nello squilibrio tra la domanda e l’offerta: la seconda non sta riuscendo a tenere il passo con la prima, che si è ripresa rapidamente dal calo dell’anno scorso, dovuto alla pandemia e ai minori consumi energetici", ha aggiunto ancora.
"Ora è fondamentale -ha spiegato Pirani- che l’offerta della produzione petrolifera aumenti, perché i prezzi del petrolio troppo alti possono causare anche un aumento dell’inflazione e minacciare la ripresa economica. Mai come ora occorrerebbe convocare un luogo di riflessione assembleare che riunisca le forze produttive, del lavoro ed istituzionali per capire come muovere in modo realistico lungo la strada della transizione energetica. Continueranno a salire i prezzi dei consumi elettrico e del gas in bolletta. Con l’aumento dei prezzi dei carburanti è un mix potente che si scarica sulle tasche dei lavoratori, oltre a danneggiare l’economia. Diciamo no ad una transizione ad uso e consumo per i ricchi”, ha concluso Pirani.