Milano, Leonardo La Russa interrogato in procura
(Adnkronos) - Leonardo Apache La Russa, indagato insieme all’amico deejay Tommaso Gilardoni con l’accusa di violenza sessuale, è stato interrogato per 7 ore in procura a Milano dalle pm Letizia Mannella e Rosaria Stagnaro titolari dell’inchiesta sul presunto stupro del 19 maggio scorso. Al termine dell’interrogatorio il 21enne ha acconsentito alla consegna della sua traccia biologica che sarà confrontata con il Dna maschile trovato sugli indumenti della presunta vittima.
Assistito dal difensore Adriano Bazzoni, il giovane è entrato nella stanza al quarto piano accanto a quella del procuratore - per rispondere alle domande su quanto accaduto a casa del presidente del Senato Ignazio La Russa, dopo una serata esclusiva in un club del centro di Milano.
La Russa "ha risposto a tutte le domande e si è difeso". Il giovane, tramite i suoi legali, ha sempre sostenuto che si trattasse di un rapporto consenziente, ma proprio per avere certezza delle condizioni della presunta vittima a inizio gennaio inizieranno le operazioni relative alla consulenza tossicologica sull’ex studentessa che ha denunciato lo stupro. Molto più rapidi i tempi, invece, per avere certezza sull’appartenenza del Dna maschile - su quello di Leonardo o dell’altro indagato Tommaso Gilardoni - trovato sugli indumenti della presunta vittima.
"Non rispondiamo nel merito, siamo certi che sia stato un passaggio processualmente favorevole al nostro assistito", ha detto Bazzoni lasciando il Palazzo di giustizia di Milano.
La presunta vittima della violenza sessuale, sostiene la difesa del giovane La Russa, sarebbe stata consapevole di venire ripresa durante la serata del 19 maggio scorso trascorsa insieme. Di quella serata, spiega il legale, sarebbe rimasata traccia, spiega, in alcuni video: uno 'irrilevante' e di pochi secondi trovato nel cellulare del figlio del senatore La Russa, di altri tre invece avrebbe parlato Gilardoni e, per la difesa, rappresenterebbero un decisivo elemento di prova: mostrerebbero le condizioni della presunta vittima, quindi la sua presunta capacità di autodeterminarsi. E se inizialmente dalla procura hanno sostenuto di avere i video "da tempo", in serata arriva la 'correzione': di quei video avrebbe parlato il deejay, il cellulare è stato preso solo 8 giorni fa e va analizzato nella forma dell'accertamento irripetibile affidato a tecnici esperti. In sostanza, le titolari dell'inchiesta sostengono di non aver visto - al momento - nessun fotogramma della serata a casa La Russa.