Miglioramenti antisismici: facciamo il punto sulle agevolazioni fiscali
(Adnkronos) - Bergamo, 25 gennaio 2023 – Gli eventi sismici che hanno interessato il territorio italiano negli ultimi decenni hanno messo in evidenza la fragilità del patrimonio edilizio esistente.
Le nuove strutture sono tenute a rispettare le attuali Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC), più stringenti rispetto al passato in tema di vulnerabilità sismica, ma ciò non vale per gli edifici costruiti prima del 2008, i quali potrebbero non essere adeguati a supportare i carichi di un eventuale evento tellurico.
Per favorire la messa in sicurezza degli edifici, è stato dunque introdotto il cosiddetto Sismabonus: una misura che dà accesso a una serie di agevolazioni per tutti quei lavori di miglioramento antisismico effettuati sulle strutture esistenti abitative o produttive.
Prorogato dalla Legge di Bilancio 2022 fino al 31 dicembre 2024, il Sismabonus dà ai contribuenti diritto a detrarre dalle imposte sui redditi una parte della spesa per gli interventi antisismici sostenuti, con una serie di disposizioni e percentuali che possono variare in base all’anno in cui viene sostenuta la spesa.
Naturalmente, per usufruire delle agevolazioni fiscali per interventi di miglioramento antisismico è necessario sbrigare determinate pratiche che possono essere delegate a ditte specializzate come Seriana Edilizia, realtà di riferimento del settore che si occupa anche di svolgere tutto l’iter burocratico per conto delle imprese.
Sismabonus: qual è la percentuale detraibile
Per le cifre esborsate fino al 31 dicembre 2024, la detrazione spettante con il Sismabonus ammonta al 50%.
L’agevolazione fiscale va calcolata in particolare su un importo che, complessivamente, non deve superare 96.000 euro per ogni unità immobiliare e per ciascun anno, e deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo, a cominciare dall’anno in cui la spesa è stata effettuata.
Qualora l’intervento conduca a una riduzione del rischio sismico di una o due classi, la detrazione è da considerare più elevata, pari al 70 o all’80%, e può raggiungere una percentuale dell’80-85% se il miglioramento antisismico interessa parti comuni di edifici condominiali.
Nel caso in cui l’intervento finalizzato all’eliminazione di carenze strutturali venga effettuato su edifici prefabbricati produttivi, si può beneficiare del Sismabonus per capannoni al 70%, anche in assenza di una valutazione iniziale della classe sismica. In questo caso, infatti, indipendentemente dalla situazione di partenza, si considera che l’intervento di rinforzo, atto a eliminare le criticità legate all’assenza di vincoli, permetterà all’edificio di raggiungere una classe sismica più vantaggiosa rispetto a quella iniziale.
Quali zone sismiche sono interessate dal Sismabonus?
Gli interventi di messa in sicurezza interessati dal Sismabonus devono essere effettuati su strutture che sorgono nelle aree in cui, secondo la classificazione sismica adottata con l’ordinanza 3274/2003, sono considerate a maggiore rischio sismico.
Sono infatti interessati dal sismabonus gli immobili edificati nelle zone 1 e 2, ovvero quelle in cui la probabilità che si verifichi un terremoto di magnitudo elevata è piuttosto alta, e la zona 3, in cui il manifestarsi di un evento tellurico sostenuto, pur essendo meno probabile rispetto alle prime due zone, non può essere scartato del tutto.
È invece esclusa dal Sismabonus la zona 4, quella considerata meno pericolosa, poiché si ritiene improbabile che vi si verifichi un terremoto di elevata intensità.
Sismabonus: chi può richiederlo e le ultime novità
L’agevolazione fiscale introdotta dal Sismabonus si rivolge sia ai contribuenti soggetti all’IRPEF (l’Imposta sul reddito delle persone fisiche), sia ai soggetti passivi dell’IRES (l’imposta sul reddito delle società).
La condizione è che possiedano l’immobile interessato dagli interventi antisismici – o lo detengano con un titolo idoneo – e che in parallelo siano i sostenitori dei costi relativi all’operazione di messa in sicurezza detraibile.
La Legge di Bilancio 2022 ha inoltre prorogato la possibilità di usufruire della cessione del credito e dello sconto in fattura. In questo caso, però, come disciplinato dal decreto anti-frode (DL 157/2021), sono state introdotte delle nuove misure per arginare eventuali condotte illecite.
In particolare, con i bonus ordinari diversi dal Superbonus, per beneficiare della cessione del credito e dello sconto in fattura è necessario produrre il cosiddetto visto di conformità e di asseverazione sulla congruità della spesa, i cui costi, se sostenuti entro il 2022, sono detraibili, così come sono detraibili le spese necessarie per la nuova classificazione sismica.
Per maggiori informazioni
Sito web: https://www.serianaedilizia.it/
Responsabilità editoriale: TiLinko – IMG Solutions per Evidenzio