Via delle Sette Chiese, 144 - 00145 Roma
800 616 191
info.agenti@usarci.it

Meloni, Salvini e Tajani: nessun vertice ma riunione 'allargata' sui migranti

Meloni, Salvini e Tajani: nessun vertice ma riunione 'allargata' sui migranti

(Adnkronos) - Non ci sarebbe stato nessun vertice a tre, ma solo una riunione 'allargata' - oltre a Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani presenti anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e il responsabile dell'Interno Matteo Piantedosi - per fare il punto sul dossier migranti dopo la ripartenza. Lo puntualizzano fonti di Palazzo Chigi. Anche il pranzo a tre, trapelato successivamente, non si sarebbe tenuto, nonostante la presenza nella sede del governo dei tre leader. 

Intanto gelo di Fratelli d'Italia sulla proposta di legge della Lega che consente ai governatori di poter correre per un terzo mandato, norma che permetterebbe a Luca Zaia di candidarsi ancora una volta alla presidenza del Veneto nel 2025, quando terminerà il suo 'secondo tempo' alla guida della regione del Nord Italia.  

Non è un mistero che Fdi stia puntando al Veneto per il dopo-Zaia (come candidato di Via della Scrofa circola il nome del senatore Luca De Carlo), ma il partito di Matteo Salvini non vuole saperne di 'mollare' la sua storica roccaforte. Tant'è vero che il vicesegretario leghista Andrea Crippa ha di fatto blindato il 'Doge' della Lega: "Penso che in Veneto ci sia il miglior governatore d'Italia. Se vogliamo fare un buon servizio per il Veneto dovremmo consentire ai governatori bravi di continuare a governare". E prontamente il Carroccio ha depositato a Montecitorio una proposta di legge a firma del deputato e segretario della Liga veneta, Alberto Stefani, che prevede di estendere "da due a tre il limite di mandato consecutivo per l'elezione a suffragio universale e diretto del presidente della Giunta regionale", al fine di "valorizzare il lavoro svolto dai governatori e lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere liberamente da chi essere rappresentati, in linea con il sistema democratico che contraddistingue il nostro paese".  

La mossa leghista viene accolta da Fratelli d'Italia con grande scetticismo, se non addirittura fastidio: "Quando la proposta sarà stampata, la leggeremo. Ora non abbiamo tempo...", tagliano corto, interpellate dall'Adnkronos, autorevoli fonti parlamentari meloniane. C'è poi chi ricorda le parole di Giorgia Meloni nella conferenza stampa dello scorso 4 gennaio, dove la premier ha escluso un intervento del governo sul tema del terzo mandato dei governatori passando la palla al Parlamento: "Sul terzo mandato io personalmente ravviso pro e contro, sono abbastanza laica su questa materia per quello che riguarda il merito; per quello che riguarda il metodo, però, penso che sarebbe corretto che un'iniziativa di questo tipo venisse presa dal Parlamento più che dal governo, sinceramente", le parole della presidente del Consiglio, la quale ha aggiunto: "Quindi, se il Parlamento intende prendere un'iniziativa di questo tipo per il terzo mandato, sindaci, presidenti di regione, chiaramente io ne parlerò col mio partito di riferimento e prenderemo la nostra posizione. Non credo che sarebbe una buona iniziativa farlo dal governo". 

A nutrire "molte perplessità" sul via libera al terzo mandato per i governatori è anche Forza Italia, che con il suo segretario Antonio Tajani ieri è tornata a bocciare l'ipotesi accarezzata dalla Lega: "Anche nelle più grandi democrazie come gli Usa - ha rimarcato il vicepremier e ministro degli Esteri - c'è un limite ai mandati. Credo si debba riflettere su questo. Il presidente di regione ha molto potere, forse più di tutti, sul controllo del territorio. Le leggi non si fanno su Zaia o Emiliano". 

Intanto non si sbloccano le trattative per la scelta del candidato del centrodestra alle regionali in Sardegna del 2024. La Lega resta ferma sul governatore uscente Christian Solinas mentre Fdi continua a puntare sul sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. In una nota il partito di Salvini ha smentito le notizie di incontri tra i leader del centrodestra per sciogliere il nodo amministrative - la riunione a Palazzo Chigi è stata sul dossier migranti - confermando il suo "ottimismo", sicuro "che il centrodestra troverà un accordo, come sempre avvenuto e come già sottolineato da Salvini". "Vedrete che alla fine si risolve tutto", ha assicurato, dal canto suo, anche il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti ai cronisti fuori Montecitorio, ricordando come Fratelli d'Italia abbia "già dato" in Sicilia due anni fa con la rinuncia alla ricandidatura del suo uomo, Nello Musumeci.