Manovra 2023, Meloni a sindacati: "No risorse per fare tutto"
(Adnkronos) - E' durato quasi due ore e mezza l’incontro a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Al centro del tavolo con i sindacati la manovra di bilancio 2023.
Molte delle proposte avanzate dai sindacati al governo sulla manovra "sono sensate, quindi siamo sostanzialmente disponibili a ragionare su alcune cose: prendiamo l'impegno a farlo nel più breve tempo possibile. Spero di poter fare qualcosa, di più, sin da subito", altrimenti "lavoreremo in Cdm per realizzarle nei tempi più brevi possibili. Molte delle proposte sono sensate: spetta al governo la responsabilità di fare le scelte. Se mettessimo in fila tutte le richieste non ci sarebbero mai le risorse per fare tutto" ha detto Meloni a quanto si apprende da fonti presenti all'incontro.
Nella manovra non c'è "nessun segnale di lassismo" sull'evasione fiscale, ha rivendicato il presidente del Consiglio, secondo quanto riferiscono fonti di governo. Le misure legate al Pos e al tetto al contante non c'entrano nulla con l'evasione fiscale, ha precisato Meloni.
Sul taglio del costo del lavoro "sono assolutamente d'accordo, è una nostra priorità: sarei felicissima di poter fare di più, il problema sono le coperture" ha affermato a quanto si apprende la premier. Sul taglio del cuneo fiscale "abbiamo voluto dare un segnale ma vogliamo fare di più, queste sono state scelte di emergenza ma siamo d'accordo che il tema del taglio del costo del lavoro sia una priorità". Quanto alla flat tax "non introduce alcun discrimine, non penalizza i lavoratori dipendenti".
Sulla "detassazione degli aumenti contrattuali sarei d’accordo, ma faremo le quantificazioni perché è opportuno costruire un condizionamento, un legame con le aziende sulla base di comportamenti virtuosi".
Poi la questione dei voucher. Quello dei “voucher è un tema delicato, ha bisogno di ulteriori riflessioni, non deve diventare uno strumento per sottopagare i lavoratori” ha detto Meloni a quanto si apprende.
Riguardo all'indicizzazione delle pensioni "ci riserviamo una ulteriore valutazione sulle soglie. Difendiamo le scelte fatte, perché abbiamo deciso di aiutare chi non ce la faceva" e, visti i margini di spesa ridotti, "abbiamo dovuto operare delle scelte". E "su opzione donna stiamo valutando proposte di modifica…".
CGIL - "Le risposte arrivate dal premier Meloni hanno confermato le profonde distanze sul fisco e precarietà e anche sulla tutela del potere di acquisto - ha detto il leader Cgil Maurizio Landini al termine del vertice a Palazzo Chigi - Avevamo chiesto un taglio cuneo del 5 per cento e l’introduzione del fiscal drag ma non sono arrivate risposte se non un generico 'valuteremo le risorse'". Risposte queste dunque, ha aggiunto, che rendono evidente la necessità di "proseguire la mobilitazione". Pollice verso della Cgil anche sui tavoli di confronto che partiranno a gennaio. Dal 12 al 16 dicembre dunque avanti con gli scioperi generali delle Regioni già proclamati contro una manovra "sbagliata".
CISL - "Il governo si è riservato di valutare e migliorare i contenuti di alcune misure della manovra. Ci hanno detto che faranno le loro valutazioni ma in linea di principio condivide contenuti e priorità da migliorare" ha dichiarato il leader Cisl Luigi Sbarra al termine del vertice a Palazzo Chigi. Un vertice per la Cisl "importante" al quale ha riportato il proprio "giudizio articolato".
UIL - "Abbiamo ribadito il giudizio negativo sulla manovra. Non c'è stata nessuna risposta su salari e pensioni né sul cuneo fiscale. E quanto ai confronti tematici che saranno avviati dai ministeri il prossimo gennaio, il 16 sulla salute e sicurezza e il 19 sulle pensioni, dico che con i tavoli non si pagano le bollette né si mangia" ha commentato il leader Uil Pierpaolo Bombardieri al termine del vertice.