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Malattie rare: anche il cambiamento climatico impatta

12/05/2023

Malattie rare: anche il cambiamento climatico impatta

(Adnkronos) - L’80% delle malattie rare ha un’origine genetica, ma una quota del 20%, in particolare problematiche oncologiche, può avere elementi ben noti dagli affetti del cambiamento climatico. È quanto emerso nel corso degli “STATI GENERALI SULLE MALATTIE RARE – FOCUS NORD ITALIA: LOMBARDIA, EMILIA-ROMAGNA, LIGURIA, PIEMONTE, TRENTINO-ALTO ADIGE”, promosso da Motore Sanità.  

Bergamo, 12 maggio 2023 – Sanità green per la salute della popolazione e il benessere del Pianeta. È questo il tema emerso nel corso degli “STATI GENERALI SULLE MALATTIE RARE – FOCUS NORD ITALIA: LOMBARDIA, EMILIA-ROMAGNA, LIGURIA, PIEMONTE, TRENTINO-ALTO ADIGE”: evento promosso da Motore Sanità e portato all’attenzione di Istituzioni, professionisti e Associazioni da parte dell’Osservatorio Innovazione. Due giorni di lavoro, l’11 e il 12 maggio a Bergamo, presso la sede della Fondazione ARMR (Aiuti Ricerca sulle Malattie Rare), guidata dalla Presidente Daniela Gennaro Guadalupi. Un “viaggio multiprofessionale e multilivello” per accendere i riflettori sulla ricerca - guidato dall’obiettivo comune di raggiungere l’uniformità e la personalizzazione delle prestazioni su tutto il territorio nazionale - che si è tenuto in contemporanea con gli Stati Generali Buona Salute di Milano, focalizzato sul tema del Global Health, per la promozione della salute a tutto campo. 

“Ogni individuo dovrebbe essere coinvolto e responsabilizzato nella cura della propria salute e nella promozione di pratiche sostenibili ed ecocompatibili per proteggere il Pianeta”, ha detto Walter Locatelli, Direzione Scientifica di Osservatorio Innovazione. “Solo attraverso un approccio globale e collaborativo, basato sull’innovazione, la ricerca e l’educazione, si potranno affrontare in modo efficace le sfide attuali e future della salute e del benessere globale”.  

Basti pensare che gli ospedali sono tra i primi consumatori di energia (superiore di circa 3 volte a quello abitativo) e che il settore sanitario – attraverso la gestione degli edifici, l’erogazione dei servizi, l’utilizzo di farmaci, dispositivi medici e tecnologie sanitarie, lo smaltimento dei rifiuti, l’alimentazione e i trasposti – contribuisce con il 4-5% al totale delle emissioni in atmosfera di gas clima-alteranti, più o meno il doppio dell’intero trasporto aereo. Qualche esempio: mille test del sangue producono l’equivalente di CO2 di 700 chilometri percorsi in automobile, mentre una singola risonanza magnetica produce l’equivalente in CO2 di un’auto che percorre 145 chilometri.  

“Per questo motivo e in considerazione delle rilevanti ricadute sulla salute - l’80% delle malattie rare ha un’origine genetica, ma una quota del 20%, in particolare sulle problematiche oncologiche, può avere elementi ben noti dagli affetti del cambiamento climatico - medici e professionisti sanitari dovrebbero essere in prima linea nell’opera di contenimento delle emissioni di CO2”, ha evidenziato Antonio Bonaldi, Presidente di Slow Medicine e socio fondatore della Società Italiana di Health Technology Assessment. “Anche perché le misure che garantiscono la sostenibilità ecologica dei servizi sanitari contribuiscono nel contempo a migliorare la qualità e la sicurezza delle cure. A questo riguardo le iniziative da mettere in atto sono tante e attengono sia agli aspetti tecnici relativi alla gestione dei servizi sanitari, come per esempio l’efficientamento energetico degli edifici o la gestione dei rifiuti, sia gli aspetti clinici, come per esempio la prescrizione di farmaci, l’uso di gas anestetici o l’appropriatezza delle cure”.  

“Da Bergamo con gli Stati Generali sulle Malattie Rare – Focus Nord Italia è partito un momento di incontro e di confronto importantissimo sul tema della ricerca. Le malattie rare – quelle attualmente conosciute sono circa 8mila – sono in crescita. Sono onorata di lavorare all’intero di un Ministero come quello dell’Università, all’interno del quale ho trovato un comparto di persone preparate e pronte a rispondere alle necessità di cui i singoli ricercatori possono avere bisogno”, ha concluso Alessandra Gallone, Consigliera delegata del Ministero dell’Università e della Ricerca, portando i saluti del Ministro Anna Maria Bernini.  

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