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Israele-Hamas, Biden: "Presto accordo per rilascio ostaggi"

Israele-Hamas, Biden: "Presto accordo per rilascio ostaggi"

(Adnkronos) - "Un accordo per il rilascio degli ostaggi a Gaza sarà raggiunto presto". Lo ha ribadito il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, parlando con i giornalisti alla Casa Bianca in occasione del Thanksgiving, la festa del ringraziamento. 

Un accordo sul rilascio degli ostaggi "non è mai stato così vicino", ma c'è ancora del lavoro da fare, ha poi detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, secondo cui gli Stati Uniti "stanno ancora lavorando ora dopo ora, non ho un aggiornamento sull'accordo, ma siamo più vicini di quanto non lo siamo mai stati. Siamo fiduciosi, ma c'è ancora del lavoro da fare. E niente è fatto finché tutto non è stato fatto".  

Un'Anp "rivitalizzata" è un'Anp che "ha il sostegno di tutti i palestinesi", ha poi risposto ai giornalisti che gli chiedevano che cosa intenda il presidente Biden quando parla di un'Autorità nazionale palestinese "rivitalizzata" per governare Gaza. "Quello che sarà dipenderà dal popolo palestinese, ma quello a cui si riferisce è un’Autorità palestinese che abbia credibilità, legittimità, l’autorità e il sostegno di tutti i palestinesi, in modo che possano effettivamente aiutare con la governance post-conflitto in particolare a Gaza”, ha spiegato Kirby. 

Israele ritiene intanto "che si sia riaperta la finestra di opportunità" e "questi saranno giorni critici", riferisce la tv israeliana Channel 12 dopo le parole di Biden. Secondo l'emittente, riporta il Times of Israel, Israele vuole andare avanti in linea di principio su un accordo per il rilascio di oltre 50 persone tra donne e bambini. Channel 12 cita una fonte diplomatica israeliana secondo la quale i prossimi "saranno giorni difficili".  

"Hamas farà di tutto per far del male all'opinione pubblica israeliana - ha detto la fonte - L'accordo non è qualcosa che si può concludere tra oggi e domani, la liberazione degli ostaggi richiederà diversi giorni". Secondo la fonte, Hamas chiede il rilascio di 100 prigionieri, tra uomini e donne, una pausa di cinque giorni nei combattimenti e che Israele non usi i suoi droni in questi giorni per sorvegliare Hamas. 

Si scatenano intanto le ire dei familiari degli ostaggi trattenuti nella Striscia. Secondo le notizie del Times of Israel, l'ufficio del premier non autorizza tutti a partecipare all'incontro con Benjamin Netanyahu alla base militare di Kirya, a Tel Aviv. Stando alla ricostruzione, le famiglie degli ostaggi avevano fornito per tempo all'ufficio del premier un elenco con i nomi di 107 rappresentanti, ma al loro arrivo a molti è stato detto che non c'era spazio a sufficienza per tutti.  

Anche il giornale Haaretz riferisce che ad alcuni rappresentanti delle famiglie degli ostaggi non è stato consentito l'accesso alla sala predisposta per l'incontro con il gabinetto di guerra israeliano, con la motivazione dello spazio insufficiente. E secondo il giornale le famiglie a cui è stato impedito l'ingresso pensano a una manifestazione all'ingresso della base. 

I parenti degli ostaggi sono venuti per incontrare il premier e il gabinetto di guerra per "avere risposte", ha detto Meirav Leshem Gonen, citata dalla Cnn, con una figlia rapita da Hamas.  

Sono intanto tornate a suonare le sirene di allarme antimissile a Tel Aviv e in zone centrali di Israele. Lo riferisce il Times of Israel che dà notizia di una raffica di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza in direzione di Israele e di una rivendicazione di Hamas. Non ci sono al momento segnalazioni di vittime o danni. 

Sono "più di 13.300" le persone che hanno perso la vita nella Striscia di Gaza a causa dei bombardamenti israeliani dal 7 ottobre. Questo il bilancio delle vittime fornito dal portavoce del governo di Hamas, Ismail Thawabta, secondo il quale tra i morti si contano anche 5.600 bambini. 

L'artiglieria israeliana è accusata intanto di aver colpito una chiesa nel sud del Libano. Secondo notizie dell'agenzia libanese Nna e di altri media del Paese dei Cedri rilanciate dal giornale L'Orient Le Jour, l'artiglieria israeliana avrebbe preso di mira la chiesa di Saint-Georges a Yaroun, nella regione di Bint Jbeil, provocando ingenti danni. 

Al momento sono stati arrestati e interrogati 300 "terroristi operativi" di Hamas, la Jihad Islamica e altri gruppi. Lo ha reso noto l'intelligence militare israeliana. "Riceviamo migliaia di telefonate" da palestinesi della Striscia di Gaza pronti a fornire informazioni, spiegano, "a un livello mai visto prima. E' evidente che i residenti della Striscia di Gaza non sono soddisfatti del barbarico comportamento di Hamas". Decine di militari dell'unità 504 che parlano arabo si trovano sul terreno nella Striscia di Gaza per condurre interrogatori sul campo e fornire informazioni alle truppe, spiega un comunicato citato da Times of Israel. L'unità 504 ha anche effettuato più di 30mila telefonate, inviato 10 milioni di sms e oltre nove milioni di messaggi registrati agli abitanti di Gaza per esortarli a lasciare le zone di combattimento. Sono stati anche lanciati quattro milioni di volantini. 

"L'Organizzazione mondiale della sanità è sconvolta dall'attacco all'ospedale indonesiano di Gaza che, secondo quanto riferito, ha provocato 12 morti, compresi pazienti, e decine di feriti, compresi alcuni in condizioni critiche e in pericolo di vita". Sono le parole del direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che commentando via X le notizie sull'Indonesian Hospital di Gaza torna a chiedere di lasciare le strutture sanitarie fuori dal conflitto: "Gli operatori sanitari e i civili non dovrebbero mai essere esposti a un simile orrore, soprattutto all’interno di un ospedale", conclude il Dg. 

Dal 7 ottobre Gaza è stata testimone di ''atrocità e crudeltà simili alle crociate medievali e alla Seconda Guerra Mondiale''. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. ''Ciò che sta accadendo a Gaza può solo essere chiamato barbarie e terrorismo di Stato'', ha aggiunto al termine di un incontro di governo ad Ankara. "Se non reagiamo a ciò che sta accadendo a Gaza, non saremo in grado di impedire che il fanatismo degli occupanti raggiunga domani le nostre terre", ha aggiunto Erdogan, secondo il quale il primo ministro israeliano Benjamin ''Netanyahu ha perso popolarità e cerca di riconquistarla bombardando deliberatamente gli ospedali, le scuole e le moschee a Gaza''.