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Il Sostegni Bis vuole riformare anche la musica

09/07/2021

Il Sostegni Bis vuole riformare anche la musica

 

Cerruti - AFI: “Il Ministero continua a prenderci per la Cultura”  

 

Roma, 09 luglio 2021. Ieri, presso la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, è stato approvato un emendamento al DL Sostegni Bis, che va a incidere sulle sorti del comparto musicale, all’ombra di una volontà politica decisa a modificare gli equilibri del settore in maniera unilaterale, promuovendo solo gli interessi dei più grandi e generando ulteriori criticità tra gli operatori del comparto. 

“Il Ministero intende fare esclusivamente beneficenza al nostro settore e allora AFI ha deciso, piuttosto, di destinare l’esigua somma ricevuta a titolo di ristori, a realtà per le quali faranno concretamente la differenza. Pur condividendo la volontà di apportare delle migliorie a un settore che troppo spesso viene dimenticato dal legislatore, la modifica del meccanismo di ripartizione dei compensi per copia privata tra produttori di fonogrammi e artisti interpreti costituisce l’ennesima occasione per esautorare il mondo della cultura, che invece deve rappresentare un patrimonio per l’Italia intera e per la nostra identità” – ha commentato Sergio Cerruti, Presidente dell’Associazione Fonografici Italiani (AFI), nonché Vice Presidente di Confindustria Cultura e Presidente del Gruppo Media, Comunicazione e Spettacolo di Assolombarda. 

“Un ulteriore tentativo di distorsione del sistema, che si affianca al criterio applicato nella distribuzione dei contributi a supporto del settore della musica e per il quale Ministero ha adottato due Decreti per il sostegno a questo comparto che, tuttavia, hanno garantito a SIAE una somma superiore a 11 milioni di euro mentre i restanti Organismi di gestione collettiva ed Entità di gestione indipendente ammessi a contributo non arrivano insieme a 3 milioni e mezzo.” 

“Se da un lato l’azione di quello che dovrebbe essere il nostro Ministero di riferimento risulta anacronistica e si discosta enormemente dagli aspetti operativi del settore, dall’altro lato le Istituzioni continuano a sovvenzionare le big collecting riconoscendogli sempre nuovi poteri e privilegi. Ritengo ingiusto continuare a essere gestiti in questo modo, abbiamo bisogno di buona politica e di buona economia affinché il settore riprenda respiro e riparta in totale sicurezza, altrimenti ci ritroveremo sepolti tra le rovine di Pompei e il rischio è che questo sia l’unico modo per attirare l’attenzione del Ministero” – aggiunge Sergio Cerruti. 

“Se il MIC non riesce a comprendere le nostre esigenze, suggeriamo un passaggio di competenze a chi è realmente disposto a considerare il nostro settore come un’industria. Non ci resta che auspicare la creazione di una direzione generale ad hoc per la musica e lo spettacolo presso un altro Ministero, sia esso quello del Turismo o dello Sviluppo economico” – conclude il Presidente di AFI. 

AFI – Associazione Fonografici Italiani, la storica associazione, nata nel 1948 con lo scopo di rappresentare il movimento musicale nei principali eventi italiani e all'estero, si caratterizza per la centralità del proprio ruolo a difesa della cultura musicale italiana. Guidata dal Presidente Sergio Cerruti, AFI rappresenta le Piccole e Medie Imprese di produttori discografici indipendenti.  

Tra gli obiettivi perseguiti dall'associazione, in via prioritaria, si annovera la tutela e la ripartizione dei proventi legati alla fruizione dei brani musicali (video e altri supporti trasmessi da radio, televisioni e locali pubblici), nonché all'utilizzo di musica d'ambiente. AFI opera, altresì, a garanzia dell'equo compenso per la riproduzione di copia privata per uso personale e negozia accordi e convenzioni finalizzati alla corretta ricezione dei corrispettivi per l'utilizzo di nastri base playback. 

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