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Harvard 'punita' dall'amministrazione Trump, in difesa interviene Obama

Harvard 'punita' dall'amministrazione Trump, in difesa interviene Obama

(Adnkronos) - Donald Trump taglia i finanziamenti a Harvard e ora vuole che l'università si "scusi" per non aver fatto abbastanza per combattere l'antisemitismo nel suo campus. All'università, una delle più prestigiose degli Stati Uniti, sono stati congelati 2,2 miliardi di dollari di fondi federali, dopo che l'ateneo ha respinto una serie di richieste avanzate dalla Casa Bianca con l’obiettivo dichiarato di combattere l'antisemitismo nei campus. L'ateneo dell'Ivy League si è rifiutato di adottare misure per punire gli studenti che protestano a sostegno di Gaza e di chiudere i programmi a sostegno di diversità e inclusione. 

Ora secondo Trump, Harvard "dovrebbe perdere le esenzioni fiscali". L'università del Massachusetts "dovrebbe essere tassata come un'entità politica, se continua a sostenere posizioni nauseanti politiche, ideologiche, a sostegno dei terroristi", ha aggiunto. "Bisogna ricordare che le esenzioni fiscali dipendono unicamente dall'azione nell'interesse pubblico", ha spiegato il numero uno Usa sul Truth Social. 

Il presidente degli Stati Uniti "vuole che Harvard si scusi. E Harvard deve scusarsi per il palese antisemitismo che si è verificato nel suo campus", ha affermato Karoline Leavitt, portavoce dell'esecutivo statunitense. 

In una lettera indirizzata a studenti e personale, l'ateneo ha reso pubblica la propria opposizione alle modifiche proposte dall’amministrazione Trump. Il presidente Alan Garber in un messaggio inviato alla comunità del campus ha detto di aver ricevuto "richieste che vanno ben oltre il potere del governo federale" e che quindi non possono essere accolte. Le richieste erano state inviate ad Harvard la scorsa settimana con una lettera della cosiddetta Joint Task Force to Combat Anti-Semitism, la task force per combattere l'antisemitismo, per chiedere di adottare profondi cambiamenti nella governance dell'ateneo, adottando nuove azioni disciplinari contro le proteste studentesche e in particolare mettendo al bando i gruppi studenteschi pro palestinesi. Inoltre si chiedeva di cambiare le politiche di ammissione degli studenti e reclutamento degli insegnanti, chiudendo i programmi per la diversità e l'inclusione, i 'Dei' odiatissimi dall'amministrazione Trump.  

Immediata la reazione del dipartimento dell'Istruzione, che va ricordato è in via di smantellamento sempre per volere di Trump. "È ora che le università d'elite prendano il problema seriamente e si impegnino a cambiamenti significativi se vogliono continuare a ricevere il sostegno dei contribuenti", si legge in una dichiarazione della task force. "La dichiarazione di Harvard di oggi conferma una mentalità di pretesa preoccupante, ormai endemica nelle università e nei college più prestigiosi del Paese - l’idea che gli investimenti federali non implichino la responsabilità di rispettare le leggi sui diritti civili", ha affermato in una nota la Joint Task Force to Combat Anti-Semitism istituita da Trump. 

Per proteggere la propria indipendenza accademica e intellettuale, l'università di Harvard ha scelto due avvocati con legami con il tycoon. In particolare Robert Hur, che durante il suo primo mandato Trump nominò procuratore generale del Maryland, e poi fu nominato dall'amministrazione Biden, proprio per la sue note posizioni repubblicane, procuratore speciale per indagare sulle carte segrete trovate a casa di Joe Biden. Indagine che Hur concluse senza incriminare il presidente, che descriveva, in modo inclemente e pubblico, come "un uomo anziano con problemi di memoria". Anche un altro avvocato dell'ateneo dell'Ivy League, William Burck, in passato ha lavorato come consulente della Trump Organization, e - riportano New York Times e Nbcnews, ha recentemente rappresentato uno degli studi legali che hanno raggiunto un accordo con l'amministrazione Trump, che sta prendendo di mira non solo le università ma anche i principali studi legali del Paese. Il Times sottolinea che entrambi questi avvocati conoscono quindi bene la mentalità legale dell'attuale amministrazione e questo potrà andare a vantaggio di Harvard che, hanno scritto in una lettera inviata al dipartimento dell'Istruzione, "rimane aperta al dialogo su quello che l'università ha fatto e intende fare per migliorare l'esperienza di ogni membro della sua comunità". 

Dal canto suo Barack Obama loda e difende l'università di Harvard per aver rifiutato di accettare le richieste dell'amministrazione Trump. "Harvard ha segnato un esempio per altre istituzioni, rifiutando un illegale e pericoloso tentativo di soffocare la libertà accademica", ha scritto in un post l'ex presidente degli Stati Uniti. 

Obama afferma che la sua Alma mater, dove ha frequentato la Law School, ha "adottato passi concreti per garantire che tutti gli studenti possano beneficiare di un ambiente di ricerca intellettuale, dibattito rigoroso e reciproco rispetto". "Speriamo che altre istituzioni seguano il suo esempio", ha concluso il leader democratico, con una vera e propria esortazione alle tante altre università che stanno subendo le pressioni dell'amministrazione Trump, con la minaccia del congelamento dei fondi federali. 

La decisione di Harvard arriva settimane dopo che un'altra università dell'Ivy League, la Colombia University di New York, ha invece capitolato alle richieste di Donald Trump sotto la minaccia del taglio di 400 milioni di dollari.  

Nel braccio di ferro tra Harvard e Donald Trump arriva al prestigioso ateneo la solidarietà di un'altra università dell'Ivy League, la Stanford University. "Le obiezioni di Harvard alla lettera che ha ricevuto sono radicate nella tradizione di libertà americana, una tradizione essenziale per le nostre università e che vale la pena difendere", si legge in una dichiarazione del presidente dell'ateneo, Jonathan Levin, e della rettrice, Jenny Martinez, pubblicata nel giornale degli studenti 'The Stanford Daily'.  

"Le università americane sono fonte di grande forza nazionale, creano conoscenza e guidano l'innovazione e la crescita economica - si legge ancora nella dichiarazione rilanciata da Cnn - questa forza è stata costruita sugli investimenti del governo o sul suo controllo". 

 

 

Nel braccio di ferro con l'amministrazione Trump per proteggere la sua indipendenza accademica e intellettuale, l'università di Harvard ha scelto due avvocati con legami con il tycoon. In particolare Robert Hur, che durante il suo primo mandato Trump nominò procuratore generale del Maryland, e poi fu nominato dall'amministrazione Biden, proprio per la sue note posizioni repubblicane, procuratore speciale per indagare sulle carte segrete trovate a casa di Joe Biden. Indagine che Hur concluse senza incriminare il presidente, che descriveva, in modo inclemente e pubblico, come "un uomo anziano con problemi di memoria". 

Anche un altro avvocato dell'ateneo dell'Ivy League, William Burck, in passato ha lavorato come consulente della Trump Organization, e - riportano New York Times e Nbcnews, ha recentemente rappresentato uno degli studi legali che hanno raggiunto un accordo con l'amministrazione Trump, che sta prendendo di mira non solo le università ma anche i principali studi legali del Paese. 

Il Times sottolinea che entrambi questi avvocati conoscono quindi bene la mentalità legale dell'attuale amministrazione e questo potrà andare a vantaggio di Harvard che, hanno scritto in una lettera inviata al dipartimento dell'Istruzione, "rimane aperta al dialogo su quello che l'università ha fatto e intende fare per migliorare l'esperienza di ogni membro della sua comunità".