Green pass, Spedizionieri doganali: "Non solo Trieste, rallentamenti saranno su tutti i terminal"
"Con l'obbligo del green pass le difficoltà e i rallentamenti a cui stiamo assistendo a Treste rischiano di replicarsi in altri terminal: porti, aeroporti e interporti. Le aziende di trasporto già oggi pagano il mancato rientro in Italia dei lavoratori dell'Est, adesso si troveranno a dover fare a meno di altri senza il green pass e gli effetti si toccheranno con mano con rallentamenti ancora più importanti". A dirlo, ad Adnkronos/Labitalia, è Massimo De Gregorio, presidente di Anasped, la federazione nazionale degli spedizionieri doganali, intervenendo sugli effetti per le imprese che operano nella logistica e nei terminal derivanti dall'obbligo di green pass per i lavoratori privati.
Per De Gregorio, "se un'azienda che lavora in un interporto si troverà a dover sostituire uno, due, tre lavoratori che non possono esibire il green pass, è inevitabile che ci saranno rallentamenti nella movimentazione delle merci e nello sdoganamento".
"Noi -continua- lavoriamo con le imprese di trasporto e con quelle di movimentazione dei terminal, ma anche con le amministrazioni pubbliche, con i ministeri, con la dogana. E anche sul settore pubblico l'obbligo di green pass potrebbe avere conseguenze tali da portare rallentamenti nello sdoganamento delle merci, anche per la presenza di meno personale nei terminal".
Il numero uno di Anasped richiede più attenzione per il comparto. "Il nostro settore ha lavorato senza mai fermarsi in tutto questo periodo, a ritmi vertiginosi, anche quando non c'erano vaccini. Non capisco perchè adesso, con gran parte dei lavoratori che sono vaccinati, ci debba essere l'obbligo di green pass per lavorare in terminal e porti. Noi chiediamo che si continuino a usare tutte le misure di sicurezza che ci hanno permesso di operare fino ad ora. Ma io non chiederò mai a un mio collaboratore di vaccinarsi per continuare a lavorare. E' un ricatto", sottolinea.
E per gli spedizionieri doganali se nulla cambierà "dal 15 ottobre con l'obbligatorietà del green pass è inevitabile che ci saranno maggiori costi per gli importatori e gli esportatori di merci, con un danno economico per tutti", conclude.