Green pass, Borghi: "Grave errore, obbligo vaccinale più onesto"
''Il green pass è un grave errore". Claudio Borghi, economista e deputato della Lega, non arretra di un millimetro: checché ne dica Mario Draghi, 'no' al passaporto vaccinale, meglio, "a questo punto, una proposta di obbligo vaccinale generale, qualunque esso sia, perché sinceramente lo trovo più onesto anche se non lo voterei mai''. L'ex presidente della commissione Bilancio di Montecitorio si rivolge proprio al premier: ''Se Draghi è convinto che i cittadini non vaccinati muoiano, ammesso che questo sia vero ma non è così perché lo dimostrano i dati scientifici, mi domando che cosa aspetti il presidente del Consiglio a imporre un obbligo vaccinale''.
"Se veramente il presidente del Consiglio ritiene che chi non si vaccina muore -insiste Borghi- è molto più onesto imporre l'obbligo vaccinale e poi in Parlamento vediamo chi lo vota... Se poi dovesse essere votato, ovviamente va tolto il consenso informato che non avrebbe più senso". Non solo: in questo caso, avverte, ''lo Stato deve risarcire gli effetti avversi del vaccino sulle persone. Io non sono un no vax, ho sempre detto che il vaccino funziona, ma non si può guardare solo ai benefici, perché è come guardare nel bilancio solo ai ricavi quando, invece, dall'altra parte, ci sono pure i costi che in tal caso sarebbero gli effetti avversi".
Basterebbe una tabella, dice Borghi, per risolvere tanti problemi: ''non mi risulta che in Cdm e in nessuna altra parte sia stata mai presentata una bella tabella con i benefici del vaccino da una parte e gli affetti avversi dall'altra. Se ci fosse, si vedrebbe chiaramente che per i ragazzi i rischi del vaccino ci sono, rari ma ci sono, a fronte di un rischio morte pari a zero da parte del Covid per i ragazzi sani. Dall'inizio della pandemia -assicura- ci sono stati 24 morti sotto i 19 anni, tutti con serie patologie pregresse. Compito e dovere di un politico è prendere i dati e studiarli: io l'ho sempre fatto".
Borghi pone un'altra questione: ''C'è il problema delle vacanze già prenotate in montagna, dove tutti gli hotel dispongono di ristoranti al chiuso e paradossalmente una famiglia di vaccinati con bambini non vaccinati. Che si fa, li costringiamo a mangiare fuori? In molti casi, proprio per questi dubbi arrivano le disdette e non mi sembra affatto giusto''.