Golpe in Niger, riunione Ecowas in Ghana
(Adnkronos) - I capi degli Stati Maggiori dei Paesi della Comunità economica dei Paesi dell'Africa occidentale (Ecowas) si riuniranno domani ad Accra, in Ghana. Lo riporta Radio France Internationale ricordando che la riunione arriva dopo il vertice di ieri ad Abuja sul golpe in Niger. Durante il vertice i leader dell'Ecowas hanno deciso l'attivazione di una forza di riserva pronta ad intervenire in Niger in caso di fallimento dei tentativi diplomatici di far ritornare l'ordine costituzionale nel Paese dove una giunta militare ha preso il potere il 26 luglio scorso.
"Forte sostegno" arriva dal presidente della Commissione dell'Unione Africana (Ua), Moussa Faki Mahamat, dopo le "decisioni adottate dall'Ecowas sul cambiamento anticostituzionale in Niger". Faki esprime "profonda preoccupazione" per le condizioni di "detenzione del presidente Mohamed Bazoum". Una nota fa riferimento a "fonti concordanti che attestano un preoccupante peggioramento di queste condizioni".
Faki chiede alle "autorità militari di fermare con urgenza l'escalation nelle relazioni con l'Ecowas" con un riferimento esplicito alla "fine del sequestro del presidente Bazoum in condizioni preoccupanti". E' "inaccettabile un trattamento simile per un presidente eletto democraticamente attraverso un processo elettorale regolare", prosegue la nota in cui viene chiesto "il rilascio immediato" di Bazoum e di "tutti i componenti della sua famiglia e del suo governo che sono detenuti illegalmente con lui". L'appello alla comunità internazionale è a "unire gli sforzi per salvare l'integrità fisica e morale del presidente Bazoum".
Lo staff dell'organizzazione umanitaria Human Rights Watch ha parlato con il presidente deposto Bazoum e con altri a lui vicini: "Non ho elettricità da 2 agosto e nessun contatto con altre persone dal 4. Non posso ricevere parenti o amici che ci portano cibo ed altri rifornimenti. Mio figlio è malato, ha un serio problema cardiaco e deve vedere un medico. Si sono rifiutati di fargli ricevere cure mediche", ha affermato il leader rinchiuso con la moglie e il figlio da 16 giorni nella sua residenza.
A denunciare le condizioni in cui è tenuto è anche il suo ex vice capo di gabinetto Moussa Oumarou: "Dopo averlo privato dell'elettricità e dell'accesso al telefono per diversi giorni, i leader golpisti lo hanno privato del medico di famiglia e persino del cibo", ha dichiarato alla Dpa. Secondo la stessa fonte i leader golpisti tengono reclusi un centinaio di membri del deposto governo, tra i quali il figlio dell'ex presidente, Mahamadou Issoufou, che era ministro dell'Energia nel governo di Bazoum.
L'Unione Europea ha ribadito "la sua profonda preoccupazione per il deterioramento delle condizioni di detenzione del presidente Mohamed Bazoum e della sua famiglia". E' quanto scrive su Twitter l'Alto rappresentante per gli Affari Esteri della Ue, Josep Borrell: "Noi chiediamo ancora una volta la loro liberazione immediata e senza condizioni", aggiunge Borrell ricordando che "il presidente Bazoum ha dedicato la sua vita a migliorare la vita dei nigerini. Nulla - ha concluso - permette di giustificare un tale trattamento".
"Dopo il colpo di Stato del 26 luglio scorso, la situazione in Niger è in continua evoluzione e ne seguiamo con attenzione tutti gli sviluppi. Siamo presenti con il nostro contingente in una missione bilaterale di supporto ed in quella di partenariato militare dell’Unione europea (Eumpm). E ad oggi, sul territorio, non sono emerse ostilità verso i militari italiani". Lo dice all'Adnkronos il sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti.
"Ad oggi rimangono a Niamey circa 250 nostri militari - spiega - La loro incolumità è una priorità per la Difesa. Auspichiamo una soluzione negoziale della crisi che ripristini l’ordine costituzionale, senza il ricorso a interventi militari che getterebbero il Paese nel caos. Quanto è successo in Niger deve far riflettere perché è un chiaro segno della guerra ibrida che si combatte sullo scacchiere internazionale. L’Africa è fondamentale per ogni futuro scenario strategico e geopolitico e dobbiamo avere un’attenzione particolare al continente come sta facendo il governo Meloni".