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Ex Ilva, via libera al decreto dal Cdm

Ex Ilva, via libera al decreto dal Cdm

(Adnkronos) - Via libera dal Cdm ad un decreto legge che potrà essere utilizzato anche dall'ex gruppo Ilva. Il provvedimento relativo alle “Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale” approvato stasera dal governo e presentato dal Ministero per le Imprese Adolfo Urso e dal Ministero della Giustizia, Carlo Nordio, 10 articoli in tutto, prevede, si legge in una nota, che "i 680 milioni, già stanziati, possano essere utilizzati fin d’ora quale finanziamento soci convertibile in futuro aumento di capitale. Ad essi si sommano il miliardo stanziato dal dl Aiuti bis e le risorse previste per il DRI e il Just transition fund". 

Un nuovo accordo tra gli azionisti di Acciaierie d'Italia, questo quanto illustrato in Cdm dal ministro delle Imprese e Made in Italy Urso. L'accordo prevede l’impegno dei soci per: il rilancio sito produttivo e conseguenti garanzie occupazionali fissando dei target di produzione superiori a quelli conseguiti da Adi nell’ultimo biennio; la riconversione industriale per un impianto green e il risanamento ambientale con il completamento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale nei tempi previsti; investimenti legati allo sviluppo industriale e al Polo di Taranto, come l’attivazione dei campi eolici 'floating', iniziative di economia circolare tramite il recupero dei sottoprodotti (cementificio), attivazione di impianti di desalinizzazione tramite il recupero delle acque dolci dei fiumi Tara e Sinni, lo sviluppo del porto tramite impianto di degassificazione Fsru galleggiante. 

Per realizzare questi obiettivi, ha spiegato ancora Urso, le parti hanno convenuto "di modificare i patti parasociali incidendo su aspetti cruciali come la partecipazione azionaria e la futura governance e determinando gli impegni finanziari dei soci, con rispettivi impegni proporzionali alla quota azionaria". 

Urso ha inoltre annunciato che il Mimit ha convocato il Tavolo ex-Ilva per il 19 gennaio prossimo con la partecipazione delle forze sociali, sindacati e associazioni produttive, rappresentanti degli Enti locali, azionisti pubblici e privati in cui l’azienda illustrerà i piani di sviluppo e gli impegni industriali e occupazionali.