Dott. Elisa Puma: “La carbossiterapia per riattivare la microcircolazione, ridurre la cellulite e prepararsi all’estate”
(Adnkronos) - La primavera è il momento migliore per effettuare il trattamento, che veicola anidride carbonica medicale sottocute
Milano, 7 aprile 2023. L’arrivo della primavera rappresenta il momento ideale per prepararsi all’estate anche con trattamenti in grado di migliorare l’aspetto fisico in vista della prova costume. Tra questi c’è sicuramente la carbossiterapia, che, veicolando sottocute anidride carbonica medicale, consente di intervenire sulla microcircolazione. “Il trattamento, che in medicina estetica viene utilizzato soprattutto per ridurre la cellulite e la ritenzione idrica, è impiegato anche a scopo curativo in angiologia, dal momento che permette di ripristinare la corretta circolazione del sangue” spiega la dottoressa Elisa Puma, medico estetico e nutrizionista, che esercita nel proprio studio di Milano.
Le iniezioni di anidride carbonica medicale, infatti, vanno ad intervenire sullo stato infiammatorio delle cellule di grasso e a dilatare i vasi migliorando il flusso del sangue. In questo modo si agisce su gambe gonfie e doloranti, su braccia e addome, ma la carbossiterapia, con flussi più bassi, può essere utilizzata anche su viso, collo e decolleté per ottenere un effetto anti-age, dal momento che riduce la lassità cutanea e stimola la produzione di collagene. “Il trattamento non presenta controindicazioni e non richiede precauzioni particolari dopo lo svolgimento” aggiunge il medico, che consiglia di effettuarlo a partire dal mese di febbraio, “poiché è proprio tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera che si riacutizzano le difficoltà relative alla microcircolazione”.
Un ciclo di terapia si compone di una serie variabile di sedute, tra otto e sedici, da svolgere con cadenza settimanale. La durata complessiva del trattamento, quindi, è di circa due mesi e mezzo. Effettuarlo ora consente di essere pronti per l’estate. La carbossiterapia è un trattamento medico, quindi deve essere effettuata in uno studio medico da un professionista qualificato. “Il consiglio – sottolinea la dottoressa Puma – è di rivolgersi ad una struttura che possieda strumenti di ultima generazione. Se il trattamento viene effettuato con un macchinario che eroga alti flussi, infatti, la durata si riduce a pochi minuti. Questo fa la differenza dal momento che la carbossiterapia è in grado di produrre risultati straordinari, a fronte però di un leggero fastidio che si prova durante il trattamento: ridurre la durata delle sedute diventa quindi determinante”.
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