Via delle Sette Chiese, 144 - 00145 Roma
800 616 191
info.agenti@usarci.it

Difesa, Giorgetti: "Spese al 2% già quest'anno"

Difesa, Giorgetti: "Spese al 2% già quest'anno"

(Adnkronos) - ''Con riferimento alle spese per la difesa e, più in generale, la sicurezza del Paese, il lavoro di ricognizione secondo la metodologia Nato, effettuato con particolare scrupolo, lascia ritenere che già da quest’anno saremo in grado di raggiungere l’obiettivo del 2% del pil assunto nel 2014''. Lo dice il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell'audizione sul Dfp davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. 

''Siamo oltremodo coscienti, anche alla luce delle attuali tensioni, dell’esigenza di incrementare tali spese nei prossimi anni'', sottolinea il ministro. Le valutazioni che saranno effettuate in tal senso ''dovranno ovviamente considerare anche gli esiti delle interlocuzioni avviate a livello europeo circa gli strumenti di finanziamento e le flessibilità nell’ambito delle regole di bilancio''. 

''Mi è stato chiesto se si utilizza o no la deroga al patto di stabilità per le spese militari: la mia opinione - spiega poi - è che il governo italiano in questo momento non la utilizzerà. Noi riteniamo che sia corretto e giusto aspettare il vertice della Nato di giugno 2025''. 

Riguardo al quadro macroeconomico, Giorgetti afferma che ''è soggetto anche a rischi positivi''. Tutte le simulazioni ''sono basate su ipotesi più sfavorevoli e pertanto forniscono indicazioni in senso peggiorativo sulla crescita e finanza pubblica'', ricorda il ministro. ''Ciò nonostante, ricorderei nuovamente che sembra prospettarsi uno scenario meno avverso di quello messo in conto nelle previsioni ufficiali; più favorevole in termini sia di possibile esito finale della struttura dei dazi a livello internazionale, sia di variabili esogene (quali i prezzi dell’energia e i tassi d’interesse) che condizionano la crescita'', aggiunge Giorgetti. 

Quanto al Pnrr, "stiamo lavorando per il raggiungimento degli obiettivi previsti nelle ultime tre tranche e ad un monitoraggio rafforzato dello stato di attuazione del Piano, anche al fine di individuare gli eventuali aggiustamenti necessari per completare gli investimenti nei tempi previsti. Come emerso anche dalle interlocuzioni con le parti sociali, nell’ambito della successiva riprogrammazione si potranno individuare risorse da destinare a imprese, lavoratori e settori più colpiti dalla guerra commerciale". 

Poi le pensioni. "Per quanto riguarda l'aspettativa vita, io l'ho detto pubblicamente e lo ribadisco qui: chiaramente questa è una delle cose che vogliamo fare, in termini programmatici, cioè sterilizzare l'incremento dei tre mesi sui 67 anni e sull'età pensionabile dell'anzianità, perché consideriamo il sistema già uno dei sistemi in Europa, tra virgolette, più performanti", afferma il ministro dell'Economia. "Per adesso non c'è ancora il decreto, che dovrei firmare io, per incrementarlo, quindi finché non firmo io non c'è. Sono prudente, viaggio nella notte, sono rigido, però non ho ancora firmato", sottolinea il ministro.