Crosetto in Polonia per il saluto al contingente italiano - Video
(Adnkronos) - E' partita da Nave Marceglia, in Polonia, la visita del ministro della Difesa, Guido Crosetto, per il saluto ai militari italiani impegnati sul fronte orientale (VIDEO). Il ministro è poi arrivato nella base di Malbork per portare il proprio saluto al contingente italiano impegnato nella missione di Air policing, a difesa dello spazio aereo. Qui ha incontrato il maggiore generale Ireneusz Starzynski, comandante del centro delle operazioni aeree polacco. Domani mattina Crosetto sarà a Riga, dove sono impegnati i militari dell’Esercito a Camp Adazi.
“Sono qua per ricordare intanto a me stesso, ma anche a voi che siete qua, che c’è un pezzo del Paese che non ha orari, non ha giorni, che lavora anche in queste feste a migliaia di chilometri di distanza. Voi fate un lavoro particolare, che consente al nostro Paese di avere riconoscenza da un’altra nazione. Quello che fate voi oggi, come quello che fanno i vostri colleghi marinai, fa sì che la Polonia abbia un motivo per ringraziare l’Italia, il vostro e il mio Paese, e di avere un rapporto da nazione che ha portato un aiuto non richiesto”, le parole del ministro nel saluto ai militari italiani. “Noi siamo qua per garantire un assetto di deterrenza e difesa a qualcosa che è più grande dell’Italia, la Nato - ha aggiunto - e lo stiamo garantendo a una nazione che lo sente con molta più forza. Per Paesi come la Polonia, la Lettonia, nella parte est dell’Europa, questo è un momento di svolta, dopo quello che è successo in Ucraina. La nostra presenza qua contribuisce a spiegare anche fisicamente che non saranno mai lasciati soli”.
“Noi siamo diversi, non solo in Polonia, ma anche a Gaza, in Iraq, in Afghanistan - ha sottolineato - Portiamo la nostra specificità in giro per il mondo, la capacità di non sentirsi superiori agli altri, di rispettare gli altri. Secondo me, nel mondo in cui viviamo, questa capacità è una delle cose, oltre alla professionalità che abbiamo, più importante che possiamo trasferire in giro, collettivamente, guadagnando rispetto onore per noi stessi ma per l’Italia principalmente”.
“È importante che lo Stato e la Repubblica facciano sentire alle persone che lo servono che gli sono vicine, soprattutto quando queste persone, in periodi in cui quasi tutto il resto d’Italia sarà a casa con i propri cari, saranno a migliaia di km a difendere la pace, a rappresentare gli interessi di tutti gli altri che in quel momento si riposeranno a casa. Per questo è giusto ringraziarli, ricordare che la Repubblica è consapevole dei loro sacrifici e del loro lavoro”, ha poi detto il ministro della Difesa a margine del saluto ai militari italiani nella base di Malbork.
In Polonia Crosetto ha avuto anche un "ottimo incontro con il Vice Ministro della Difesa Zalewski che ha espresso apprezzamento per l’impegno della Difesa italiana nel Paese e grande interesse a portare avanti iniziative comuni ambito militare, industriale e in organizzazioni internazionali", ha scritto su X il ministro della Difesa.
“Pawel Zalewski mi ha ringraziato per il ruolo che l’Italia sta giocando all’interno dell’Alleanza Atlantica per difendere la pace, la stabilità. Per quello che sta facendo sul fronte Est, anche con impegni come questi che servono come deterrenza e abbiamo parlato di una cooperazione che tra Polonia e Italia è sempre esistita e continuerà a esistere anche con il nuovo governo”, ha affermato il ministro della Difesa.
Poi, riguardo al Medio Oriente, ha sottolineato che “l’Italia è stato il primo paese a muoversi per portare aiuti umanitari, a immaginare una missione di aiuto sanitaria e sono contento che ieri sulla nostra Vulcano sia nata una bambina palestinese come simbolo di quanto anche una nave militare può rappresentare come costruzione della pace, come aiuto alle popolazioni colpite e innocenti”.
“Mi auguro da tempo che ci sia un percorso di descalation - ha aggiunto - essendo il primo che ha capito la necessità di Israele di dover dimostrare deterrenza e dover reagire, il primo ad aver detto che Hamas è una organizzazione terroristica che non doveva più trovare da nessuna parte del mondo tolleranza, sono stato anche tra i primi a dire che andava rispettato il popolo palestinese. Mi auguro ci sia anche lì un percorso di pace, è giusto che l’Onu si faccia parte in causa perché non penso ci sia null’altro che l’Onu per garantire, una volta terminata questa guerra, la pace e la stabilità della Striscia di Gaza”.
“Questo mondo - ha aggiunto, rivolgendo un augurio generale - ha bisogno di iniziare a rimarginare le ferite che si aprono sempre di più e vediamo che ogni ferita che si apre non migliora la situazione ma la peggiora in altre parti del mondo. Quello che è successo in Ucraina ha consentito che succedesse quello che è successo in Medio Oriente e quello che sta succedendo in Medio Oriente consente a chi vuole di iniziare a destabilizzare l’Africa, quello che succede in Ucraina, in Medio Oriente e in Africa magari si diffonderà presto nel Pacifico. Dobbiamo fare attenzione e bloccare prima possibile queste ferite perché c’è il rischio che infettino tutto il corpo. Penso sia questo il ruolo delle Nazioni Unite e che l’Italia ha nel mondo, la capacità di discernere tra il bene e il male, di aiutare chi è aggredito e mantenere la pace come unico obiettivo”.
Quanto all'Ucraina, “a fianco e parallelamente all’impegno militare in supporto all’Ucraina, è importante costruire sempre più dei percorsi che arrivino a una soluzione politica. Aprire un fronte diplomatico e politico per cercare di ottenere lo stesso risultato attraverso dei tavoli di pace. Penso vada ripristinato quello che c’era prima della guerra, perché quello che non si è riuscito a fare con le armi si faccia in altro modo”, ha dichiarato Crosetto.
Il ministro ha ricordato l’anniversario della morte di Frattini: “Domani sarà un anno dalla morte di Franco Frattini, me ne ricordo perfettamente non solo perché era un amico, una persona che stimavo, ma perché ha rappresentato in tutta la sua vita l’immagine del servitore dello Stato, dell’uomo che mette la sua intelligenza, la sua dedizione, la sua capacità al servizio delle Istituzioni cercando sempre di essere terzo, di applicare pur negli incarichi politici che ha avuto quella terzietà istituzionale che ne ha sempre fatto un uomo rispettato in Italia e all’estero. Lo piango perché con la sua morte se n’è andato un pezzo importante delle Istituzioni italiane e domani lo ricorderò”. (dall’inviata Silvia Mancinelli)