Conoscere il rendimento del fondo pensione oggi per non avere brutte soprese domani
(Adnkronos) -
Milano, 13 ottobre 2022. Circa nove milioni di italiani hanno scelto una forma di previdenza complementare per avere una pensione integrativa. È una buona scelta? Probabilmente sì, vista l’attuale situazione economico-finanziaria globale. Tuttavia, per avere le idee più chiare è necessario conoscere il rendimento dei fondi pensione.
Sì perché tra i tanti fondi pensione, quale scegliere dipende da diversi fattori, visto che si tratta di un investimento finanziario a tutti gli effetti. E tra i fattori più importanti vi sono appunto il rendimento, ma anche i costi di gestione, il profilo fiscale, il profilo di rischio, gli obiettivi dell’investitore e altro ancora.
Chi confronta fondi pensione per scegliere quello più adatto o perché cerca i migliori fondi pensione per giovani, deve quindi analizzare numerose variabili, anche con il supporto di un consulente finanziario indipendente. Ma alla fine ne sarà ripagato, come spiega SoldiExpert SCF nel video dedicato proprio a questo argomento.
COSA SONO I FONDI PENSIONE
Partiamo dai concetti di base, che ci aiuteranno a comprendere meglio il valore del rendimento dei fondi pensione. I fondi pensione a cui può accedere chi vuole avere una pensione integrativa sono di tre tipi principali, ma solo due sono quelli ad accesso libero.
I fondi negoziali o chiusi, infatti, sono riservati a specifiche categorie di lavoratori e per questo sono legati alla necessità di avere un contratto di lavoro. Le altre due tipologie di fondi sono invece sottoscrivibili da chiunque. Si tratta dei fondi pensione aperti e dei Piani Individuali Pensionistici (PIP) di tipo assicurativo.
I fondi aperti sono resi disponibili da banche, assicurazioni, società di gestione del risparmio (SGR) e società di intermediazione mobiliare (SIM). Solitamente questi fondi impiegano i capitali versati dai sottoscrittori in linee d’investimento differenti classificate in quattro categorie: garantite, obbligazionarie pure o miste, bilanciate (azioni e obbligazioni) e azionarie. Ognuna di esse ha un profilo di rischio più o meno accentuato e risponde quindi a esigenze individuali diverse. Il rendimento dei fondi pensione aperti dipende quindi in buona parte dalla categoria d’investimento cui appartengono.
I PIP, invece, sono proposti da assicurazioni e sono polizze vita con fini previdenziali; investono in gestioni separate o in fondi della stessa compagnia assicurativa. In generale (come dimostrano i dati della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione - COVIP - più aggiornati), i PIP sono i più sottoscritti dagli italiani, ma sono anche quelli che hanno i maggiori costi di gestione. Cioè rendono di meno rispetto ai fondi aperti. Il motivo, probabilmente, è la forte pressione sui clienti esercitata dai consulenti finanziari delle reti bancarie, che traggono maggiori profitti dalla vendita di questi prodotti rispetto ad altri.
I fondi aperti e i PIP, una volta conseguiti i requisiti per la pensione, a seconda di come sono regolati, consentono di avere subito tutto o parte del capitale accumulato oppure di riceverlo sotto forma di entrata mensile.
ATTENTI AI COSTI DI GESTIONE
Per calcolare il rendimento dei fondi pensione è necessario considerare in primis i costi. Questi infatti sono sempre presenti in quanto remunerano il gestore per i suo lavoro. Poiché però variano da fondo a fondo ma anche tra fondi aperti e PIP, è bene capirne l’impatto sui rendimenti finali.
Proprio per conoscere i costi dei fondi pensione ci viene in aiuto l’ISC fondi pensione, cioè l’Indicatore Sintetico di Costo che riassume tutti costi che impattano realmente sul rendimento di ogni singolo fondo pensione e che, per legge, deve essere comunicato chiaramente al sottoscrittore.
L’ISC fondo pensione viene calcolato per tipo di fondo (aperto, chiuso, PIP), per tipo di categoria d’investimento (azionario, obbligazionario, bilanciato, garantito) e per durata (2, 5, 10 e 35 anni). Un conto complesso, quindi. Un confronto tra ISC di fondi aperti e PIP a 35 anni che investono in azioni (cioè in modo un po’ aggressivo) già ci dice però che i costi dei primi variano dallo 0,75% al 2,10% annuo sul capitale versato, con una media dell’1,59%, mentre i secondi variano dallo 1,04% al 3,44% (media 2,31%).
Come si vede, una differenza che, nel peggiore dei casi, può arrivare a oltre un punto percentuale. Che su qualche decennio significa anche decine di migliaia di euro di differenza. Perché nel fondo i rendimenti vengono reinvestiti anno dopo anno e il capitale sui cui si calcolano i costi aumenta.
IL RENDIMENTO DEI FONDI PENSIONE
Avendo quindi spiegato l’impatto dei costi, vediamo infine qual è il rendimento dei fondi pensione. E non si tratta di stime raccolte qua e là, perché la fonte primaria è ancora una volta la Covip.
Qui i dati sono davvero tanti da analizzare, considerando anche che i gestori, quando le cose non vanno bene, uniscono i fondi, li separano, li chiudono, li rinominano e così via, quindi non sempre è facile avere un quadro generale di lungo termine. Infatti i dati Covip hanno molti informazioni sull’andamento relativo agli ultimi 5 anni, un po’ meno sui 10 anni, ma pochissimi sui 20 anni.
I rendimenti dei pochi fondi pensione “ventennali” ancora esistenti oscillano tra lo 0,75% e 3,34%, con differenze di un punto o un punto e mezzo tra azionari e garantiti a favore di questi ultimi (che però sono più cari proprio per la garanzia che offrono).
Ma se un confronto fondi pensione può essere utile per avere un’idea di costi e rendimenti, non bisogna dimenticare che la scelta di questo tipo di investimento deve essere inserita in un’analisi della propria situazione finanziaria presente, degli obiettivi futuri e del tipo di rischio che si è disposti a sopportare.
Per questo appoggiarsi a un consulente finanziario indipendente può aiutarvi a risolvere molti dubbi in proposito.
Informazioni su SoldiExpert SCF
Questo comunicato è stato realizzato da SoldiExpert SCF una delle principali società di consulenza finanziaria (SCF) indipendenti a livello nazionale. Vanta clienti di ogni tipo e portafoglio (soprattutto privati) in tutta Italia grazie anche a un modello unico basato sulla Rete e sulla tecnologia come la possibilità di collegarsi in video-conferenza con i propri esperti che operano in più parti d’Italia.
La consulenza fornita può riguardare tutto il patrimonio o sola la parte legata agli investimenti finanziari (azioni, obbligazioni, ETF, fondi) o assicurativi (spesso unit linked che di fatto sono investimenti finanziari spesso “travestiti”) e si basa su un’attenta analisi preventiva (tipicamente i risparmiatori che si rivolgono a SoldiExpert SCF partono con un check up ed è possibile richiedere gratuitamente una prima consulenza di 30 minuti) di efficienza del portafoglio detenuto dal cliente in termini di costi e rischi. E il fatto di essere una società che fornisce esclusivamente consulenza su base indipendente è un punto molto importante per gli investitori poiché SoldiExpert SCF viene remunerata direttamente in modo trasparente dai clienti senza quindi ottenere provvigioni o commissioni sui prodotti consigliati come è tipico dell’industria del risparmio gestito in Italia.
Si ricorda anche ai fini dello studio proposto che le performance passate nei mercati finanziari non costituiscono necessariamente garanzia, nè indicazione di performance future e non dovranno essere perciò utilizzate come unico criterio di valutazione per la scelta degli investimenti. Per maggiori informazioni si invita a visitare il sito soldiexpert.com
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