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Afghanistan, evacuati tutti gli italiani. Partito l'ultimo C-130

Afghanistan, evacuati tutti gli italiani. Partito l'ultimo C-130

Afghanistan, oggi è decollato con a bordo 58 cittadini afghani l'ultimo C 130 J dell'Aeronautica militare da Kabul (FOTO). Evacuate 5.011 persone di cui 4.890 cittadini afghani grazie ad Aquila Omnia, tra di loro 1.301 donne e 1.453 bambini. "Le Forze Armate italiane, con questa operazione molto delicata e complessa sin dalle fasi iniziali, hanno svolto un eccezionale lavoro garantendo il ponte aereo che, dopo l'aggravarsi della crisi politico e sociale in Afghanistan, ha portato in Italia un numero di persone ben oltre superiore a quello previsto inizialmente - ha commentato il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini - All’operato dei nostri militari, silenzioso e costante, va il plauso e la gratitudine di tutta l’Italia. Professionalità, sacrificio e una straordinaria umanità che sono riconosciuti da tutti". 

Con il decollo da Kabul alle 18.35 dell’ultimo velivolo C-130J, che arriverà domani mattina a Fiumicino, ha lasciato l’Afghanistan anche la Joint Evacuation Task Force che dal 13 agosto scorso ha gestito sul campo le operazioni di evacuazione. Dopo uno scalo operativo in Kuwait, l’arrivo dei militari in Italia è previsto per l’inizio della prossima settimana presso l’aeroporto militare di Ciampino dove ad accoglierli ci sarà il Ministro della Difesa. Si conclude così ufficialmente l’impegno ventennale delle Forze Armate italiane nel Paese asiatico. La Difesa ha messo in campo per l’operazione Aquila Omnia, pianificata e diretta dal Covi, Comando Operativo di Vertice Interforze, comandato dal Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, 8 aerei, 3 KC767 che si sono alternati tra l’area di operazione e l’Italia e 5 C130J, questi ultimi dislocati in Kuwait, da cui è partito il ponte aereo per Kabul. In 15 giorni sono stati effettuati in totale 87 voli. 

L'imminente partenza era stata annunciata dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel corso di un punto stampa congiunto alla Farnesina con il suo omologo russo, Sergei Lavrov. Il titolare della Farnesina ha spiegato quindi che in questi giorni, grazie anche al coordinamento con il ministero della Difesa, sono stati evacuati dall'Afghanistan "tutti gli italiani che volevano rientrare e circa 4.900 cittadini afghani". 

Un "vertice straordinario del G20" sulla crisi in Afghanistan "permetterebbe di rafforzare il coordinamento internazionale" sulle cinque priorità indicate dal governo italiano, ha poi spiegato. Secondo Di Maio, "pesanti incertezze gravano nel futuro" dell'Afghanistan ed il G20 può rappresentare una "fondamentale piattaforma" per favorire una "gestione responsabile" della crisi. 

"Con il ministro Lavrov abbiamo ribadito la nostra volontà di dialogare e collaborare in questa fase estremamente delicata sull'agenda internazionale". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel corso di un punto stampa congiunto alla Farnesina con il suo omologo russo, Sergei Lavrov. 

"In un contesto che non può che suscitare profonda preoccupazione Mosca è un attore fondamentale per gestire l'attuale situazione di crisi e, in prospettiva, per giungere a un approccio internazionale umanitario", ha dichiarato ancora. 

"Dovremmo vigilare affinché il Paese non torni ad essere un rifugio sicuro per il terrorismo e concordare a livello internazionale una strategia per gestire l'impatto migratorio" dall'Afghanistan e a Lavrov ho sottolineato l'"importanza di giungere a un approccio internazionale unitario perché solo un'azione globale potrà essere efficace nei confronti delle nuove autorità di Kabul"., ha spiegato quindi Di Maio 

L'Italia ha garantito alla Russia che nel G20 dedicato all'Afghanistan, "se questa iniziativa sarà realizzata", saranno invitati anche Pakistan, Iran e altri Paesi direttamente interessati alla crisi ma che non fanno parte del gruppo, ha affermato quindi il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. La Russia ha sottolineato "la necessità di realizzare un formato inclusivo".  

"Abbiamo ottenuto il sostegno e la promessa dei colleghi italiani che saranno invitati anche questi Paesi se si realizzerà questa iniziativa", ha dichiarato Lavrov, sottolineando che "la priorità della Russia è la sicurezza dei nostri alleati, gli stati a sud della Russia, che sono esposti al pericolo dei confini aperti". 

"La Russia è pronta a rispettare gli accordi che gli Stati Uniti hanno raggiunto con i Talebani", ha affermato ancora il russo, precisando che "bisogna ora capire meglio quale ruolo vedono i nostri partner per la Russia nel G20". La Russia ha mantenuto il dialogo con i rappresentanti dei Talebani, non è solo loro la responsabilità (per quanto sta accadendo, ndr)", ha precisato. 

A quanto si apprende, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha proposto alla presidenza slovena di far partecipare nella prossima riunione Ue, la Gymnich, del 2-3 settembre, anche Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, così da approfondire il tema Afghanistan con focus dedicato a questioni migratorie e dei rifugiati. 

Durante l’incontro di stamattina a Palazzo Chigi, il premier Mario Draghi e il ministro Lavrov hanno parlato anche della situazione in Libia e in particolare della necessità di proseguire con il dialogo politico promosso a Ginevra dalle Nazioni Unite anche in vista delle elezioni di fine dicembre e della necessità di un rapido ritiro delle forze straniere dal Paese. 

Nel corso del colloquio è stato affrontato il ruolo dei diversi fori internazionali, compreso il G20, per discutere le prospettive di soluzione della crisi in Afghanistan.