Esploriamo, con Gianni Di Pietro, come gli agenti di commercio italiani stiano riscrivendo il loro ruolo, affermandosi non solo come venditori ma come consulenti strategici, capaci di combinare empatia, competenza territoriale e conoscenza dei dati. Questo cambiamento non è una nostalgia per il passato, ma una risposta moderna alla domanda crescente di fiducia, personalizzazione e presenza reale che l’e-commerce non può soddisfare da solo. Un invito a riflettere su come fisico e digitale possano davvero collaborare per creare valore duraturo

Qual è il futuro delle reti commerciali in Europa?

Gianni Di Pietro riconfermato Presidente Nazionale USARCI: “Insieme, per una nuova stagione di diritti e rappresentanza”

Gli agenti di commercio devono da tempo affrontare il problema di accesso ai centri storici ed alle Ztl delle diverse città. Ogni città ha proprie regole e rilascia i rispettivi permessi di transito e sosta

Milano, la Terra Promessa per gli agenti di commercio. O forse no? Indubbiamente il capoluogo lombardo è la città più dinamica d’Italia.

Possono 240mila persone, 240mila lavoratori di successo, rappresentare una categoria ignorata ed ininfluente? Possono intermediare il 70% del Pil italiano ed essere meno interessanti, a livello politico, rispetto ai balneari o ai tassisti? Sì, possono e lo fanno benissimo

Pecunia non olet? C’è chi dice No. C’è chi non vuole denaro “contaminato”. Ed è una scelta paradossale poiché, sino allo scorso anno, la categoria che lo produce era osannata, invidiata, concupita.

L’attività dell’influencer, se svolta in modo continuativo, è configurabile come attività di agente di commercio, come previsto dal Codice civile.