I consumi non ripartono. E gli agenti di commercio lo segnalano all’Osservatorio Usarci sulla categoria. D’altronde anche il viceministro Leo ha ammesso che, sino ad ora, non si è fatto nulla a favore del ceto medio. Che è quello in grado di rilanciare gli acquisti, se il governo smette di impoverirlo.
Nelle scorse settimane l’Osservatorio Usarci aveva fornito le indicazioni su alcuni settori strategici in cui operano gli agenti di commercio, dall’alimentare all’abbigliamento, dalla sanità all’industria. Oggi l’indagine riguarda i comparti vini e liquori, servizi e la categoria “altri settori” che spazia dalle biciclette alle profumerie, dalla telefonia all’edilizia, dai giocattoli alla ferramenta.
Le differenze, ovviamente, sono notevoli. Perché la profonda crisi che sta portando alla chiusura dei negozi tradizionali penalizza gli agenti che operano nel settore dei vini e liquori, e quelli dei settori vari. Mentre colpisce meno gli agenti del comparto servizi. Alle prese, invece, con troppa concorrenza e burocrazia, con scarsa attenzione alla fase di post vendita, con poca tutela e insufficiente remunerazione dell’attività.
Per i settori vari si aggiunge il problema della eccessiva produzione che ha riempito negozi e magazzini mentre le vendite frenano. E poi la concorrenza estera che spesso è una concorrenza sleale. Quanto ai vini e liquori, le difficoltà sono legate al calo dei consumi ed alla mancanza di continuità della domanda.
Meno sostanziali le differenze nei rapporti con le mandanti, con l’eccezione dell’e-commerce che incide moltissimo per vini e liquori ed anche in misura consistente per gli “altri settori”, ma in misura ridotta per i servizi. Per il resto le condizioni imposte sono giudicate abbastanza ingiuste per gli agenti dei servizi e di vini e liquori, molto più ingiuste dagli altri. Le provvigioni sono sostanzialmente adeguate, ma non per i servizi. Per vini e liquori non si registrano lamentele per le modifiche dei contratti, che invece compaiono per le altre due categorie.
Infine per chi opera nei servizi le mandanti hanno una scarsa percezione dell’utilità del lavoro degli agenti, una percezione che sale per il settore vini e liquori e che è massima per gli “altri settori”, ossia per la categoria che si sente più penalizzata dalle mandanti.
Fonte Electomagazine - Autore Enrico Toselli