Gli agenti di commercio con 30 anni di contributi e 63 anni di eta’ possono accedere all’ Ape sociale per prestare assistenza a un famigliare con grado di invalidità pari al 100% (moglie, marito e figli)
I contributi di cui si parla sono quelli versati all’INPS nella gestione di artigiani e commercianti.
Come specifica l’Inps “l’indennità c.d. APE sociale” spetta ai lavoratori iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, nonché alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge n. 335 del 1996”.
Quindi il beneficio non è esclusivo per il lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato.
L’Ape agevolata, o Ape sociale, consente, come l’Ape volontaria, di anticipare l’uscita dal lavoro sino a un massimo di 3 anni e 7 mesi, con un minimo di 63 anni di età. L’assegno, però, non si ottiene grazie a un prestito bancario, ma è carico dello Stato: l’Ape sociale può essere ottenuta soltanto da alcune categorie di lavoratori e sono necessari almeno 30 anni di contributi per ricevere la prestazione, in alcuni casi 36 anni.
Attenzione
Prima di inoltrare qualsiasi domanda occorre valutare l’anzianità contributiva Enasarco, in quanto l’APE sociale prevede la cessazione da qualsiasi attività.
Sincerarsi quindi se si sono raggiunti i minimi contributivi dall’Enasarco, altrimenti occorre fare domanda per i versamenti volontari al fine di non perdere tutti i contributi versati.
L’anticipo pensionistico è a carico dello Stato: in questo caso, difatti, è possibile percepire redditi di lavoro dipendente o parasubordinato sino a 8.000 euro, oppure redditi di lavoro autonomo sino a 4.800 euro.
Al momento della domanda di pensionamento, però, non deve essere svolta alcuna attività lavorativa