E meno male che gli agenti di commercio avevano chiesto meno burocrazia per poter ripartire. In realtà l’avevano chiesto tutto gli italiani tranne i burocrati. E così sono arrivate le nuove autocertificazioni. Da compilare con estrema cura, soprattutto se si pretende di superare i sacri confini regionali
Se vivi a Voghera puoi andare a Desenzano, a 160 km di distanza, ma se devi lavorare a Pontecurone, a meno di 30 km, devi sperare che le forze dell’ordine che ti fermano non facciano problemi per l’autodichiarazione. Affidarsi all’arbitrio di chi controlla non è proprio il massimo, per chi deve lavorare.
Però gli agenti di commercio avranno un compito nuovo da svolgere, se vorranno sopravvivere. Nuovo e sgradevole poiché saranno costretti a fornire consigli non richiesti ed ancor meno graditi. Li dovranno fornire alle mandanti, spiegando come fare per rimettere in moto un mercato drammaticamente fermo.
In queste settimane, in questi mesi, è stato fatto poco o nulla per mantenere la finalizzazione della clientela. E quel poco è stato fatto male, malissimo. Perché nei primi giorni di emergenza la retorica strappalacrime poteva anche funzionare; dopo più di due mesi di arresti domiciliari la retorica suscita fastidio, ripulsa. Mentre in maggioranza si è scelto di non comunicare più niente, di risparmiare in una fase di difficoltà economica.
Ora, per provare a ripartire, servirà un rapporto più stretto, più immediato con la realtà. Servirà conoscerla, la realtà, perché ci si vive dentro, perché se ne fa parte. Non perché la si studia come se si fosse un entomologo. Gli agenti di commercio rappresentano questo contatto tra le imprese e la realtà. Hanno il polso della situazione, parlano con mogli e figli, con vicini di casa infuriati per la reclusione o spaventati per le timide aperture. Sanno quali sono le esigenze del mercato perché conoscono le persone che rappresentano questo mercato.
E, dunque, devono avere il coraggio non solo di superare i controlli di una burocrazia ottusa, ma anche di spiegare come comunicare la ripresa. Rinviando le polemiche per il rinnovo dell’Enasarco e concentrandosi sulla promozione anche in mancanza di investimenti da parte delle aziende.
Fonte ElecToMag - Autore Enrico Toselli