Gli agenti di commercio sono ormai impegnati in una sorta di caccia al tesoro. Alla disperata ricerca di distributori dove i prezzi sono leggermente più bassi. E devono fare i conti con un’inflazione che erode risparmi e riduce il potere d’acquisto loro e delle famiglie italiane. Ma c’è chi, ai vertici dell’Enasarco, di tutto questo non si preoccupa.
Lo spiega Giovanni Di Pietro, presidente dell’Usarci, il principale sindacato della categoria: “Il presidente di Enasarco, Alfonsino Mei, insieme a Confesercenti, Anasf, Federagenti, Fiarc, hanno chiesto all’Assemblea dei delagati, una modifica al bilancio preventivo che l’autorizzasse a spendere 500 mila euro in più, dico 500 mila euro, per assumere 5 nuovi dirigenti”. Forse non proprio il momento migliore per una simile decisione, considerando le difficoltà della categoria. Ed è solo l’inizio.
Di Pietro precisa infatti che, purtroppo, è solo l’inizio di uno spreco colossale. “Una fondazione come l’Enasarco, che è stata costretta ad aumentare l’età pensionabile ed aumentare la percentuale dei contributi a carico degli agenti, oggi, si permette il lusso di spendere ed assumere 5 nuovi dirigenti, ai quali di prassi seguranno almeno altrettanti quadri ed almeno 10 segretarie. Se l’Enasarco – prosegue Di Pietro – è diventato così ricco, potrebbe cominciare a ridurre l’età pensionabile, a ridurre l’entità della percentuale contributiva, a creare un fondo che garantisca l’omessa contribuzione agli agenti da parte delle mandanti”.
Una montagna di soldi sprecati, sottratti agli agenti. Eppure la campagna elettorale di Mei e dei suoi sodali non prevedeva nulla di tutto ciò.
“La nuova governance Enasarco con alla testa il Presidente Alfonsino Mei, quello che parla di trasparenza e di rigore, sta interpretando in maniera a dir poco bizzarra il suo programma elettorale”. Di Pietro elenca alcuni dei punti qualificanti che la coalizione guidata da Mei aveva presentato prima delle elezioni.
“Cosa dicevano prima delle elezioni?
NO! alle parole a vanvera!
NO! alle false promesse!
NO! alle Liste composte formalmente da Agenti di Commercio e Consulenti Finanziari ma in realtà governate da burocrati!
NO! ai sindacalisti che siedono sulle poltrone del CDA Enasarco da più di 13 anni percependo MILIONI di Euro di compensi pagati con i contributi degli Agenti!
In realtà il loro era un programma scialbo, privo di qualsiasi reale impegno verso gli Agenti, solo fumo come qualsiasi politico..”.
Il presidente di Usarci entra nel dettaglio.
“Per i primi due punti meglio soprassedere, finora non ha detto nulla di concreto né fatto nulla. Chiacchiere prive di rapporto con il dato di realtà.
Per il terzo punto possiamo dire che se vi sono dei burocrati questo è da ricercare proprio tra i loro componenti del CDA.
Per il quarto punto, vi è da osservare che l’Enasarco è stato creato dai sindacalisti, e non ci risulta che abbiano percepito milioni di Euro. E poi, loro cosa sono se non sindacalisti o funzionari degli stessi sindacati? Con una differenza, però: loro vogliono togliere il limite massimo dei due mandati per la partecipazione al Cda, limite indicato proprio da quei sindacalisti che Mei ora attacca. Dunque da un lato si lamenta, in pubblico, per l’eccessiva permanenza dei sindacalisti nel consiglio di amministrazione Enasarco e poi, come se niente fosse, chiede di bocciare il limite dei due mandati”.
Un uomo di grande coerenza, il Presidente Mei. Anche sul fronte della trasparenza. Pretesa e vantata nelle dichiarazioni ufficiali “ma in realtà – conclude Di Pietro – non risponde ai numerosi interrogativi che gli vengono posti, non risponde neanche alla richiesta di documenti pubblici come le lettere ricevute dai ministeri”. Troppo impegnato a sperperare i primi 500 mila euro, in attesa dei successivi.
Fonte ElecToMagazine - Enrico Toselli