La formazione degli agenti di commercio è indispensabile non solo per tutto ciò che riguarda la vendita, ma anche per evitare di doversi rivolgere agli avvocati quando i rapporti con le mandanti si incrinano. Ed a spiegarlo è proprio un avvocato, Vittorio Corelli, legale fiduciario dell’Usarci.
“Il mondo degli agenti è profondamente cambiato e continua a modificarsi. Con conseguenze rilevanti per i rapporti di lavoro. Apparentemente sembra quasi che molte mandanti ritengano di poter fare a meno degli agenti. Ed è un errore. Con le chiusure legate al Covid pensano che siano sufficienti le promozioni e la comunicazione sui social per poi affidare la vendita a personale amministrativo interno”.
E questo proprio mentre torna, prepotentemente, l’importanza del rapporto personale.
Ma bisogna essere capaci anche in questo e, così, le mandanti cercano di ingaggiare gli agenti più anziani, quelli che spesso sono vicini alla pensione. Mentre i giovani si sentono meno attratti da una professione che non sempre garantisce i guadagni del passato.
“Ma anche i contratti di più lunga durata – prosegue Corelli – hanno a volte delle falle che emergono soltanto quando l’agente termina il rapporto o quando iniziano i contrasti con la mandante. Perché si tende a firmare il contratto senza leggerlo con attenzione nella convinzione che stia nascendo un rapporto tra amici. Ci si fida e a volte si sbaglia”.
Per questo Corelli insiste sulla formazione. “A volte gli agenti ritengono che studiare le regole, la normativa, i contratti sia una perdita di tempo. Ed una perdita di contratti. Invece arrivare preparati al momento della firma significa evitare molti inconvenienti successivi”. Anche in questo caso, dunque, prevenire è meglio di curare.