"Caro Ministro, ho perso le elezioni ma non sono contento: ridammi l'Enasarco se no porto via il pallone"


"Caro Ministro, ho perso le elezioni ma non sono contento: ridammi l'Enasarco se no porto via il pallone"

“Caro ministro ti scrivo, così mi distraggo un po’. E siccome sono molto arrabbiato, più forte ti scriverò”. Non sapendo più che fare, i sindacati che hanno perso le elezioni per il rinnovo dei vertici di Enasarco scrivono al ministro Orlando. Ma, probabilmente, scelgono di inviare una lettera aperta nella speranza di ottenere una scrittura in un programma di aspiranti comici. Perché è difficile credere che delle persone adulte siano davvero rimaste ferme agli anni in cui i brocchi che venivano sostituiti nelle squadre di calcio minacciavano di portar via il pallone se non fossero stati rimessi in squadra.

Il problema, per chi ha scritto la letterina al ministro, è che non ha neanche il pallone.

Però il ragionamento alla base della lettera è lo stesso divertente. Perché gli sconfitti non sostengono neanche più di aver vinto. Almeno quello lo hanno capito. Però – spiegano ad Orlando – gli sconfitti non sono contenti (e ci mancherebbe) e, di conseguenza, nella categoria degli agenti di commercio c’è insoddisfazione. Che, inevitabilmente, porta a continue polemiche che impediscono di governare l’ente di previdenza.

Tutto vero. Gli sconfitti, consapevoli di aver perso, non accettano la sconfitta e bloccano (o tentano di bloccare) ogni attività. Dunque chiedono al ministro di intervenire. Ci sarebbe un modo semplice semplice: smetterla con una assurda guerriglia che penalizza la categoria. Troppo semplice, e poi il malcontento degli sconfitti non verrebbe meno. Orlando, per farli felici, dovrebbe invece obbligare i vincitori a cedere la guida dell’Enasarco per restituire il sorriso a chi ora è insoddisfatto. Ovviamente i vincitori spodestati dovrebbero accettare il ribaltone, per il bene della categoria. Non per interessi personali degli sconfitti malcontenti.

Che, a quel punto, non avrebbero più motivi di tristezza e tutto andrebbe a posto. Certo, si ignorerebbero i risultati del voto, ma cosa sarà mai un briciolo di democrazia di fronte al sorriso ritrovato del brocco rimesso a giocare con la fascia di capitano?

Fonte Electomagazine - Autore Enrico Toselli