"Non ha senso che una categoria composta da oltre 230mila lavoratori non abbia voce in capitolo nelle strategie economiche della politica italiana. È ora di metter fine a questa anomalia che finisce per penalizzare tutti gli agenti di commercio."
A margine del congresso nazionale dell’Usarci, il segretario generale Antonello Marzolla rilancia la proposta di una iniziativa congiunta dell’intero settore per poter contare di più in modo da poter tutelare adeguatamente la categoria.
D’altronde l’ingente patrimonio dell’Enasarco fa gola alla politica e non solo. Più peso politico significa più garanzia, più sicurezza. Ma per poter contare davvero non basta star fermi a godersi i numeri del bilancio. Marzolla, in passato, aveva proposto di impiegare la liquidità di Enasarco per sostenere investimenti infrastrutturali, possibilmente in accordo con le casse previdenziali di altre categorie.
Sicuramente investimenti di questo genere, oltre a favorire la crescita economica del Paese con ricadute positive sull’attività degli agenti di commercio, farebbero crescere il potere contrattuale della categoria. Ma bisogna agire anche su altri fronti.
Confindustria continua ad essere considerata da ogni governo come interlocutrice privilegiata. Ed il numero degli associati è nettamente inferiore rispetto a quello degli agenti di commercio. È vero che il numero dei dipendenti supera i 5 milioni, ma non si può dimenticare che il successo delle industrie è anche legato al lavoro degli agenti di commercio.
Il problema della rappresentatività a livello politico e sociale, però, travalica il peso specifico delle singole categorie ed è legato ad una serie di fattori differenti. Basti pensare all’immagine che si è costruita la CGIA di Mestre grazie ad accurate analisi in campo economico che andavano al di là del comparto artigianale.
Dunque occorre aprirsi per contare, occorre investire per crescere e rafforzarsi. Solo a quel punto gli agenti di commercio avranno un potere contrattuale tale da permettere di avere un ruolo di rilievo anche sulla scena politica.
Fonte ElectoMag - Autore Augusto Grandi