(Adnkronos) - "I rischi di un conflitto globale stanno crescendo". E' l'avvertimento lanciato dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, nel suo intervento al Consiglio di sicurezza dell'Onu, sostenendo che è proprio per evitare questi rischi, "per indirizzare gli eventi in una direzione pacifica, che la Russia ha insistito e insiste affinché tutte le disposizioni della Carta delle Nazioni Unite siano rispettate e applicate non selettivamente, ma nella loro interezza, compresi i principi di uguaglianza sovrana fra gli stati, la non ingerenza nei loro affari interni, il rispetto dell’integrità territoriale e il diritto dei popoli all’autodeterminazione”.
Il ministro degli Esteri russo ha poi accusato l'Occidente di ricorrere "in modo selettivo" alle norme e ai principi dell'Onu, caso per caso, "in base alle loro esigenze geopolitiche campanilistiche". In una lunga tirata, il capo della diplomazia di Mosca ha affermato che questo ha portato a "scuotere la stabilità globale" e ad "esacerbare nuovi focolai di tensioni" che rischiano un conflitto globale.
E poi Lavrov ha contestato agli Stati Uniti e ai loro alleati di aver interferito "apertamente e in modo egregio" negli affari interni dell'Ucraina sin dal crollo dell'Unione Sovietica.
"Uno strumento legittimo". Così Lavrov ha poi difeso il potere di veto della Federazione dopo le critiche di Volodymyr Zelensky durante la riunione sulla crisi ucraina. "Il ricorso al veto è uno strumento assolutamente legittimo previsto dalla Carta" delle Nazioni Unite, ha detto il ministro degli Esteri russo.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lasciato la sala dei lavori del Consiglio prima del previsto intervento del ministro degli Esteri russo riferisce il Guardian, sottolineando come Lavrov stesso non fosse presente durante il discorso di Zelensky iniziato poco dopo il botta e risposta tra l'ambasciatore russo Vassily Nebenzia e il premier albanese Edi Rama, presidente di turno dell'organismo, per la presenza alla riunione del presidente ucraino.
"L'invasione stessa della Russia viola i pilastri centrali della carta delle Nazioni Unite" e "la Russia commette crimini di guerra e contro l'umanità su base quotidiana" in Ucraina e usa l'arma della fame. A dirlo al Consiglio di sicurezza il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ricordando le "vittime ucraine dell'aggressione russa" e ribadendo come in questa guerra ci siano "un aggressore e una vittima".
Nel suo intervento Blinken ha criticato l'incontro in Russia tra il capo del Cremlino, Vladimir Putin, e il leader nordcoreano Kim Jong Un. "Il trasferimento di armamenti tra Mosca e Pyongyang violerebbe molte risoluzioni di questo organismo", ha detto, accusando Mosca di aver "violato una risoluzione dopo l'altra" durante il conflitto in Ucraina. La Russia, ha detto, vuole "cancellare" il Paese dalle mappe "come Paese sovrano e ristabilire l'impero russo".
"La Russia - ha proseguito accusando il Cremlino di usare la fame come arma, - ha proseguito - avrà un anno meraviglioso per quanto riguarda le esportazioni di grano. Più il mondo è affamato più Mosca ne trae profitto".
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha "proposto un piano in dieci punti" per la pace in Ucraina, mentre il capo del Cremlino "non ha presentato nulla", ha detto ancora dopo l'intervento di Zelensky.
"Un messaggio chiaro non solo per la Russia" è quindi arrivato dal segretario di Stato Usa: "Ci difenderemo, non resteremo in attesa in caso di sfide alle nostre regole", ha affermato in quello che sembra essere un messaggio rivolto anche alla Cina. "Non possiamo, non consentiremo che un uomo scriva il futuro per noi", ha detto ancora.