(Adnkronos) - "L'accelerazione che Calenda ha impresso al percorso mi pare trovi riscontri importanti. Nel senso che la federazione tra Azione e Iv non è uno strumento insufficiente per dare vita a una comunità politica unica. Se stasera ci saranno volontà e condizioni, il processo può partire già a marzo". Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Iv alla Camera, parla così con l'Adnkronos della riunione di stasera del comitato politico con Carlo Calenda e Matteo Renzi che dovrebbe dare il via libera al percorso verso il partito unico.
Richetti, quale è la road map verso il partito unico? "I partiti si fondano su alcuni capisaldi. Il primo è il manifesto, la carta dei valori che per noi non possono che venire dalla tradizione popolare, liberale e riformista del nostro Paese. E poi un documento condiviso sulle regole che portano alla costruzione di una governance. Quindi un congresso che sarà un congresso costituente".
Quando il congresso? "Se il risultato è portare la nuova formazione politica alle europee del 2024, tutto si deve concludere tra settembre e ottobre per iniziare una campagna elettorale che per noi sarà di fondamentale importanza".
Richetti, il congresso costituente riguarderà solo Azione e Iv o vi rivolgete anche ad altre formazioni? "Questo processo non parte solo da Azione e Iv. Noi abbiamo già lanciato un appello a Più Europa con cui abbiamo già fatto un percorso che si è interrotto alle politiche. Ma ci rivolgiamo anche alla nuova Piattaforma Popolare che si è riunita a Roma sabato scorso. E poi anche tutto il mondo liberal, le diverse sigle che con Alessandro De Nicola della Fondazione Einaudi si sono recentemente riunire a Milano. Tutte esperienze culturalmente e politicamente di grande affinità. Se a questo punti i soggetti sono una pluralità può nasce una proposta politica che oggi ha ancora più valore dopo l'elezione di Elly Schlei a segretaria del Pd".
Pensa che ci saranno fuoriuscite dal Pd? "Non credo che ci saranno fuoriuscite di ceto politico ma di tanti elettori sì. Elettori che guarderanno in altre direzioni e che non si sentono rappresentanti dalla polarizzazione a destra con Meloni e a sinistra con Schlein. Se Schlein porterà avanti un ambientalismo ideologico, una concezione del lavoro che si ferma alla difesa del reddito di cittadinanza, per noi si apre un grande spazio".
Secondo lei Schlein potrebbe cambiare la linea del Pd sull'Ucraina? "Quello sarà un banco di prova fondamentale per tutto il Pd. Non so cosa farà Schlein, mi limito a evidenziale che sono passare ben 48 ore da quando è stata eletta e ancora Scheln non ha detto una parola sul tema, non ha preso una posizione netta e chiara che fughi ogni dubbio". (di Mara Montanari)