"E' un fatto gravissimo chiaramente organizzato in precedenza: non c'è nulla di spontaneo". Lo dice ad Adnkronos/Labitalia Sergio Cofferati, a lungo segretario della Cgil, commentando l'attacco di ieri alla sede del sindacato in Corso d'Italia a Roma, nel corso della manifestazione contro il green pass. "C'è stato un ritardo colpevole -aggiunge Cofferati - a controllarlo e a fermarlo da parte delle forze dell'Ordine. Mi ha molto impressionato l'esibizione dei fatti messa in campo dai protagonisti che si sono filmati e hanno fatto girare i video dei loro filmati".
"Appurare se sono stati sottratti documenti e dati"
Con l'attacco alla sede della Cgil, manifestanti violenti "sono entrati in un luogo privato e hanno distrutto molte cose: sarà ora necessario appurare anche se oltre ai danni materiali non ci sia stata anche l'asportazione di documenti o dati dell'organizzazione" dice ancora Sergio Cofferati. "Si è sottovalutato in questi ultimi anni - aggiunge Cofferati- la crescita di queste forze eversive variamente nominate, ma tutte volte a usare violenza in continuazione. Occorre che la politica quando governa applichi la Costituzione e le leggi, e che in ogni caso non accetti mai e non sopporti pratiche violente".
"In piazza persone con precedenti giudiziari che Polizia conosceva"
"Si è avuta a conferma di quello che la Polizia sapeva già: cioè che si tratta di persone con precedenti giudiziari, addirittura alcuni non dovevano stare neanche in strada perché stavano scontando delle pene. Certo che se vengono comminate delle pene, e poi nessuno si preoccupa di gestirne l'attuazione, le condizioni che si creano sono particolarmente negative" osserva Cofferati, che si dice d'accordo con lo scioglimento di Forza Nuova: "Si tratta di applicare la Costituzione", ribadisce. "Resto convinto che sarebbe stata più efficace una legge che introducesse l'obligo di vaccinazione, ma in ogni caso considero il green pass uno strumento giusto ed efficace che va applicato con rigore. La sensazione però è che queste pulsioni violente non siano legate soltanto ad un tema che oggi è quello no vax, in altre circostanze i pretesti sono stati altri", afferma l'ex leader della Cgil. Dopo questi fatti, "la Cgil senza dubbio alcuno aumenterà la protezione delle proprie strutture, ma il problema principale riguarda lo Stato nelle sue varie articolazioni: perchè non può accettare che la violenza sia parte della politica", conclude Cofferati.