(Adnkronos) - La Russia continua a 'martellare' l'Ucraina con nuovi raid e continua ad avanzare nel Kursk, la regione che le forze di Kiev hanno invaso ad agosto.
Le forze russe, ha reso noto Ukrainska Pravda, hanno dato il via a una controffensiva su vasta scala nel Kursk. Un centinaio di soldati russi sarebbero riusciti a penetrare nel territorio ancora controllato dagli ucraini vicino alla città di Sudzha, usando un gasdotto dismesso. Le forze di Kiev hanno confermato che un "gran numero di sabotatori" hanno cercato di entrare a Sudzha dal gasdotto, precisando tuttavia che i soldati "hanno distrutto circa l'80 per cento del commando".
Nell'oblast, le forze di Mosca stanno guadagnando terreno da giorni. Il ministero della Difesa russo ha annunciato la riconquista di tre villaggi. Secondo quanto indicato in una nota, le truppe di Mosca hanno ripreso i centri di Viktorovka, Nikolaievka e Staraia Sorotchina.
I reparti ucraini, in difficoltà nell'area di Sudzha, rischiano di rimanere accerchiati e devono fare i conti con crescenti difficoltà logistiche. Il comando di Kiev, però, non ha per il momento piani per il ritiro dalla regione russa, come riferiscono fonti militari a Rbc-Ukraine, secondo cui al contrario sono state prese misure per stabilizzare la situazione e si stanno valutando azioni in risposta all'avanzata dei russi.
La precisazione arriva dopo quanto scritto dal quotidiano britannico Telegraph e dal Kyiv Independent, secondo cui le truppe ucraine potrebbero ritirarsi.
Le forze di Mosca nella notte hanno condotto nuovi attacchi in Ucraina con droni e missili provocando 20 morti. Al momento, quindi, le minacce di Donald Trump - che ha prospettato sanzioni contro la Russia in caso di nuovo attacco - non hanno sortito nessun effetto. I nuovi attacchi mostrano che gli obiettivi di Mosca "non cambiano" e per questo è necessario rafforzare le sanzioni, afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Questi raid - aggiunge - dimostrano che gli obiettivi della Russia restano invariati. E' dunque molto importante continuare a fare di tutto per proteggere le vite, rafforzare le nostre difese aeree e inasprire le sanzioni contro la Russia".
Il ministero della Difesa britannico ha stimato che nella notte tra il 6 e il 7 marzo scorso la Russia abbia sferrato il più potente attacco con armi a lungo raggio contro l'Ucraina del 2025. Secondo la valutazione di Londra, gli attacchi notturni condotti tra giovedì e venerdì hanno visto il lancio di 35 missili da crociera Kodiak, "accompagnati da missili da crociera" lanciati dalle navi della Flotta del Mar Nero, insieme a missili balistici a corto raggio e oltre 100 droni.
Questi attacchi, come quelli precedenti, sono stati indirizzati principalmente contro "il settore energetico ucraino, soprattutto le infrastrutture del gas" con l'obiettivo, secondo il ministero della Difesa britannico, di "demoralizzare la popolazione civile e indebolire l'economia ucraina".