Ricerca di Kaspersky: la maggior parte dei bambini in Europa è soggetta a rischi online perché sopravvaluta le proprie conoscenze


Ricerca di Kaspersky: la maggior parte dei bambini in Europa è soggetta a rischi online perché sopravvaluta le proprie conoscenze

(Adnkronos) - •Una ricerca Kaspersky rivela che l’eccessiva fiducia nelle proprie competenze riguardo alla sicurezza online rende i bambini vulnerabili agli attacchi informatici, con quasi i tre quarti (72% degli intervistati tra 11 e 15 anni) incapaci di riconoscere uno o più tentativi di phishing.  

•Circa 2 bambini su 5 (39%) che pensano di essere informati (1) sulla sicurezza online sono stati vittime di phishing, rispetto all’11% di chi dichiara di non essere informato (2). 

•Gli esponenti della Gen Z non ricevono dagli adulti l’aiuto necessario per la sicurezza online: oltre la metà degli intervistati di età superiore ai 18 anni (58%) ha ammesso di non aiutare i propri figli, o i giovani in generale, a identificare le truffe di phishing.  

Milano, 20 marzo 2023 – Una ricerca Kaspersky sulla sicurezza online dei bambini in Europa ha rilevato che il 72% dei giovani intervistati non è in grado di identificare uno o più tentativi di phishing e non sa distinguere un’email fasulla da una legittima. Inoltre, il 39% dei bambini (11-15 anni) intervistati che dichiarano di essere informati (1) sulla sicurezza online sono stati loro stessi vittime di phishing, evidenziando la crescente preoccupazione che la Gen Z sopravvaluti le proprie conoscenze in tema di sicurezza online,risultando in pericolo.  

Eccessiva sicurezza e condivisione 

Nonostante molti giovani under 18 si ritengano “cyber aware”, la ricerca Kaspersky rivela che oltre la metà (55%) (3 ) ammette ancora di inserire informazioni personali come il proprio nome e la data di nascita sui social media. Il 54% (3) ha dichiarato che sarebbe anche disposto a rivelare il nome del proprio animale domestico (spesso usato come password) e del programma televisivo preferito in domande online. 

Questa ingenuità si scontra con il loro presunto livello di conoscenza informatica: giochi e quiz online sono spesso utilizzati dai criminali informatici come strumenti per raccogliere quante più informazioni possibili sugli utenti.  

Formazione per le generazioni 

La ricerca rivela che meno della metà (42%) degli adulti intervistati sta aiutando i propri figli o i più giovani a identificare le truffe di phishing. 

Infatti, il 40% degli adulti coinvolti nella ricerca, per loro stessa ammissione, non è affatto informato (2) quando si tratta di sicurezza online, e quasi un quinto (19%) ha ammesso di essere stato vittima di truffe di phishing, percentuale che aumenta in Italia, raggiungendo il 32%. Questo suggerisce la necessità di una maggiore formazione e informazione online per tutte le età, per aiutare ogni generazione a sentirsi al sicuro in rete. 

“La conoscenza è potere, ma da sola non è sufficiente quando si tratta di sicurezza online. I nostri risultati dimostrano che una preparazione parziale può essere molto pericolosa per i bambini. L’eccesso di sicurezza che abbiamo evidenziato nel report li espone a forti rischi di minacce online”, ha dichiarato David Emm, Principal Security Researcher Global Research and Analysis Team di Kaspersky “Per questo motivo, la formazione sulla sicurezza online deve essere ampliata per comprendere anche i pericoli legati ai contenuti e al tipo di attacchi a cui siamo esposti ogni giorno online. L’educazione alla sicurezza informatica non può essere rivolta solo ai bambini, ma deve essere estesa anche alle generazioni più adulte. Allo stato attuale, i genitori non parlano ai propri figli di sicurezza online o, se lo fanno, non sono in grado di aiutarli, perché non capiscono loro stessi le minacce. In questo momento, la situazione è insostenibile e abbiamo urgentemente bisogno di maggiore consapevolezza e di maggiore formazione”.  

Metodologia 

La ricerca Kaspersky “Troppo sicuri e troppo esposti: i bambini sono sicuri online?”, condotta da Censuswide, ha intervistato 6.382 bambini (1.013 in Italia) e 6.665 adulti (1.000 in Italia) in 8 Paesi europei (Regno Unito, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Paesi Bassi, Germania e Italia). La ricerca ha chiesto agli intervistati quali fossero le loro conoscenze in materia di sicurezza online, se sapessero cosa fosse un tentativo di phishing, quante informazioni condividessero online e a chi si affidassero per identificare potenziali minacce. Censuswide rispetta e collabora con i rappresentanti della Market Research Society, che si basa sui principi ESOMAR.  

Per ulteriori informazioni e per scaricare una copia del report è possibile visitare il sito al seguente link.  

 

 

1) Risposte combinate: “molto preparato, sono un professionista” e “abbastanza preparato, ne so più della maggioranza”.  

2) Risposte combinate: “non molto informato, penso di essere al di sotto della media” e “per niente informato, non capisco bene tutto” 

3) Risposte combinate: “sì, più di una volta” e “sì, una volta”