Bufera su Report e politica all'attacco sulla trasmissione di Rai 3, dopo il servizio su vaccini anti covid e terza dose andato in onda nel corso della trasmissione di ieri e dal titolo 'Non c’è due senza tre'. Ad attaccare per primo è il Pd, che bolla il contenuto come "lungo compendio delle più irresponsabili tesi no vax e no Green Pass", annunciando inoltre un'interrogazione ai vertici Rai. Dura anche Forza Italia, con il deputato e membro della Commissione di Vigilanza Rai Andrea Ruggieri che parla di "lagna qualunquista". Non da meno il senatore e leader di Italia Viva Matteo Renzi, per il quale, semplicemente, "Report non fa servizio pubblico". Poi Lega, che per bocca del deputato e capogruppo in Vigilanza Massimiliano Capitanio attacca il Pd, 'reo' di contestare "la libertà di stampa, solo in merito a un argomento molto complesso come quello dei vaccini". A difendere la trasmissione, oltre al conduttore Sigfrido Ranucci e Usigrai, è solo Alternativa C'è, i cui deputati che parlano di "caccia alle streghe".
“Ieri sera su 'Report' è andato in onda un lungo compendio delle più irresponsabili tesi no vax e no Green Pass; su questo chiediamo un chiarimento ai vertici Rai”, annunciano in una nota le parlamentari e i parlamentari PD membri della Commissione di Vigilanza Rai, a commento del servizio.
“Sedicenti infermieri, irriconoscibili e coperti dall’anonimato come se si trattasse di pentiti di mafia - proseguono i parlamentari del Pd - che affermano di essersi infettati per responsabilità delle aziende farmaceutiche. Un sedicente 'collaboratore del Comitato Tecnico Scientifico', anch’egli irriconoscibile e anonimo, che denuncia la totale imperizia dell’organismo su cui poggiano le decisioni politiche a tutela della salute pubblica dall’inizio della pandemia. Dubbi sull’efficacia dei vaccini, perplessità sulla durata della copertura degli anticorpi, affermazioni del tutto campate in aria sulla 'larga frequenza di effetti collaterali' dopo la somministrazione del vaccino anti Covid, speculazioni dietrologiche sul 'grande business della terza dose' detenuto da 'multinazionali del farmaco' concentrate solo a 'accumulare enormi profitti con la perdita di efficacia della terza dose', dubbi sulla efficacia del Green Pass e della sua eventuale estensione".
Questo e molto altro - osservano i parlamentari Pd - è lo spettacolo a cui hanno assistito ieri sera i telespettatori italiani su Rai Tre. Perché con il servizio di Report 'Non c’è due senza tre' firmato da Samuele Bonaccorsi e Lorenzo Vendemiale, è andato in onda un lungo compendio delle più gravi e irresponsabili tesi antivacciniste. Un episodio molto grave di disinformazione su una rete del servizio pubblico radiotelevisivo, tanto più discutibile perché avvenuto proprio mentre operatori sanitari, giornalisti ed esponenti delle istituzioni sono obiettivo di manifestazioni No Vax e No Green Pass, spesso violente, che si alimentano proprio delle falsità contenute e diffuse dal servizio di Report”.
“Per questo - concludono i parlamentari - abbiamo chiesto al Presidente e all’Amministratore Delegato della Rai, insieme al Direttore di RaiTre Franco Di Mare, se fossero a conoscenza dei contenuti del servizio summenzionato, se ne avessero avallato la diffusione, quali iniziativa intendono mettere in campo per ristabilire un livello corretto e veritiero di informazione sui vaccini anti Covid, sul lavoro del Comitato Tecnico Scientifico e sulle decisioni assunte dal Parlamento e dal Governo a tutela della salute pubblica dall’avvio dell’epidemia di Covid 19 e fino ad oggi”.
"In queste ore ricevo l’ennesimo attacco di Report. Non il primo, non l’ultimo. Per giudicare questa trasmissione mi bastano queste parole del conduttore Ranucci ieri: la terza dose è il business delle case farmaceutiche. Il vaccino non è un business, il vaccino per me è la salvezza dal coronavirus. Report non fa servizio pubblico, tutto qui", scrive Matteo Renzi su Facebook postando un brevissimo estratto dalla trasmissione di lunedì sera.
"E' necessario un chiarimento dei vertici Rai su quanto affermato dl conduttore di Report ieri sera a commento del servizio 'Non c'è due senza tre'. 'E' ovvio che la terza dose è il business delle case farmaceutiche', ha detto Ranucci davanti agli spettatori di Rai Tre, a compendio di un servizio costruito con la solita tecnica della 'spy story' della trasmissione, con testimoni irriconoscibili e coperti dall'anonimato, che punta ad avanzare teorie complottistiche antiscientifiche sulla terza dose, con una narrazione speculatoria del 'business delle multinazionali del farmaco'". Lo scrivono in una nota i parlamentari di Italia Viva Michele Anzaldi e Davide Faraone, che hanno presentato una interrogazione in commissione Vigilanza Rai sul servizio di Report. "Un episodio gravissimo di cattiva informazione ai danni dei cittadini: proprio in queste ore il governo è impegnato a decidere il calendario delle terze dosi, non è tollerabile danneggiare così l'opinione pubblica. Il servizio pubblico deve rispondere dell'operato di Report, chiarendo se quanto andato in onda non sia un livello scorretto di informazione che va contro l'interesse dei cittadini e la tutela della salute pubblica. Ranucci ha rivendicato il diritto alla libertà di cronaca, noi gli ricordiamo che è cosa ben diversa dalla disinformazione complottista: d'altra parte il conduttore di Report non è nuovo alle tesi No Vax, già nel 2017 fece un servizio sulla presunta pericolosità dei vaccini e reazioni avverse", concludono Anzaldi e Faraone.
“Mi spiace ascoltare da Report la lagna qualunquista per cui 'il vaccino è il business delle case farmaceutiche', che per inciso hanno salvato il mondo. Mi spiace perché Report è la seguitissima trasmissione di un’azienda che dovrebbe esaltare il progresso scientifico e i suoi benefici anziché offrire argomenti agli scettici verso la bontà del vaccino, e perché è un po' come se qualcuno dicesse che medici, infermieri e altri professionisti abbiano tratto profitto dalla pandemia grazie ai molti straordinari retribuiti nell’emergenza sanitaria scatenata dal Coronavirus. Sarebbe ingeneroso verso chi ha risolto un problema di tutti, anche di chi non si vuole vaccinare, e profonde sforzi (tanto il personale sanitario, quanto le case farmaceutiche) che la collettività retribuisce giustamente e volentieri”. Cosi Andrea Ruggieri, deputato di Forza Italia e membro della Commissione di Vigilanza Rai.
"E' surreale che il PD si accorga dell'esistenza di Report, contestando la libertà di stampa, solo in merito a un argomento molto complesso come quello dei vaccini. Fa specie questo atteggiamento perché i dem hanno mantenuto un silenzio complice quando la trasmissione si occupava in maniera assolutamente parziale, e a tratti romanzata, delle inchieste sulla Lega. Un silenzio ancor più vergognoso quando si è cercato di mettere alla gogna la sanità lombarda, salvo poi dimenticarsi di raccontare che tutte le inchieste si erano dissolte come neve al sole. La campagna vaccinale del governo non è in discussione, ma mettere il bavaglio alla stampa è inaccettabile e pericoloso", le parole di Massimiliano Capitanio, deputato Lega e capogruppo in Vigilanza Rai.
“Adesso la caccia alle streghe prende di mira anche il giornalismo libero e indipendente di Report. Con ogni probabilità, i parlamentari del PD membri della Commissione di Vigilanza Rai, che hanno bollato come no-vax i contenuti di un’inchiesta svolta con rigore e continenza fattuale, non hanno visto la puntata della trasmissione andata in onda lunedì sera su RaiTre. Dopo il bavaglio a chi dissente, a chi manifesta il proprio pensiero nelle piazze, adesso un pezzo della maggioranza che sostiene il Governo vuole anche imbavagliare i giornalisti che coscienziosamente fanno il proprio dovere e informano i cittadini su criticità, errori e opacità? A Sigfrido Ranucci e alla redazione di Report, che con i suoi servizi puntuali hanno messo in luce errori gravi e documentati nella campagna vaccinale italiana, va la nostra totale solidarietà perché l’interrogazione sui contenuti della puntata di ieri e i toni utilizzati nell’annunciarla, così come le accuse lanciate sui social dal senatore Matteo Renzi, rappresentano un intollerabile attacco alla libertà di stampa, degno di un regime totalitario”, affermano i deputati de L’Alternativa C’è.
"Quando mi accusano di 'qualunquismo' sul business della terza dose da parte delle aziende farmaceutiche, voglio dire che noi non abbiamo fatto altro che raccontare quello che lo stesso manager della Pfizer ha detto ai propri investitori in un incontro riservato a marzo. Sono loro che a marzo, ancora prima che scadesse la prima dose, hanno parlato della possibilità di fare il business con la terza dose". Il giornalista Sigfrido Ranucci, conduttore di 'Report' replica così, parlando con l'AdnKronos, alle accuse che gli sono state mosse dai parlamentari dem e di Forza Italia.
Rispondendo al senatore Matteo Renzi, il quale ha invece sostenuto che "Report non fa servizio pubblico", Ranucci ha detto che "sarebbe bene che vedessero tutta la puntata. Non so chi riporta le copie a Renzi, ma invece di estrapolare una frase se avesse visto tutto il servizio si sarebbe reso conto che l'ipotesi di fare il business con la terza dose lo dice lo stesso manager della Pfzer". Ranucci ha concluso dicendo di essere "stufo di queste accuse. Sono vaccinato come lo è l'intera redazione di Report, ma da giornalista ho la libertà di raccontare le criticità. Per il resto, non vedo contenuti no vax. Credo che i parlamentari non abbiano visto il servizio".
Non ci sta l'Usigrai. "Da 'Report' - sottolineano l'esecutivo e il cdr della Direzione editoriale offerta informativa - un rigoroso, serio e documentato lavoro giornalistico d'inchiesta come richiede il miglior Servizio Pubblico. Nessuna tesi no-vax, nessun cedimento a teorie anti-scientifiche. Questa infatti la posizione del Sindacato dei Giornalisti Rai.
"Il Sindacato - prosegue la nota - difende il meticoloso lavoro dei colleghi e di tutta la Redazione di 'Report', guidata da Sigfrido Ranucci, precisando (come ha ricordato lo stesso conduttore alle agenzie di stampa dettagliando l'infondatezza di ogni accusa mossa) che raccontare le criticità del sistema dei vaccini non significa affatto schierarsi contro ma, come era ripetutamente sottolineato, farle emergere per migliorarlo e renderlo più efficace e solido nella lotta contro il Covid19".
"Il lavoro di 'Report' è pertanto in linea con la missione d'inchiesta che accompagna da sempre la trasmissione in tutti i temi affrontati, compresa la Pandemia da Covid19 dal suo inizio, facendo emergere la provenienza delle tesi complottiste sulla sua origine e il 'sistema di diffusione' di queste tesi antiscientifiche organizzato tramite social", concludono l'esecutivo Usigrai e il cdr della Direzione editoriale offerta informativa.