(Adnkronos) - Il giurista e Dirigente pubblico pugliese spiega come si diventa e di cosa si occupa il Data Protection Officer
Lecce, 13 marzo 2023. La privacy è il diritto alla protezione dei dati personali, che tutela gli individui dalla divulgazione di informazioni personali e riservate. È un diritto di fondamentale importanza che si estende anche alle organizzazioni pubbliche e private, alle aziende e ai professionisti, un diritto che è oggi tutelato dai servizi erogati dal DPO o RPD.
Come previsto dal Regolamento generale sulla protezione dei dati 2016/679, storicamente già presente in alcune legislazioni europee (nel mondo anglosassone Chief Privacy Officer; Privacy Officer; Data Protection Officer o Data Security Officer), a garantire tale diritto è stata predisposta una specifica figura: il DPO (Data Protection Officer) o RPD (Responsabile della Protezione dei Dati). Oggi possiamo dire che tale figura rappresenta il primo vero e proprio garante della gestione del trattamento dei dati personale della singola Organizzazione, pubblica o privata, rispetto alla quale agisce in maniera terza.
In Italia sono ancora in pochissimi a ricoprire il complesso ruolo di DPO o RPD: fra i nomi di spicco nazionale, va annoverato senz’altro quello dell’avvocato Giuseppe Salvatore Alemanno, Segretario Generale di Pubbliche Amministrazioni Locali, giurista esperto in materie di Pubblica Amministrazione, Enti Locali, Privacy, Trattamento dati, Trasparenza ed Anticorruzione, Polizia Locale.
“La protezione dei dati personali è un tema di assoluta importanza per le Aziende e per le Pubbliche Amministrazioni, poiché entrambe queste categorie soggettive gestiscono e custodiscono dati personali: dalla liceità e/o dalla non liceità del trattamento di questi dati possono derivare violazioni e/o non tutele dei diritti degli interessati, come tali intendendosi i soggetti ai quali gli stessi dati appartengono”, spiega l’avvocato pugliese. Autore di numerosi contributi scientifici inerenti alla materia, come l’Unico Codice del Segretario Comunale, svolge anche attività di docenza nell’ambito della formazione di dirigenti e funzionari della Pubblica Amministrazione.
I dati personali sono regolarmente esposti poiché usati continuamente, negli ambiti più disparati: sanitario, bancario, commerciale e così via. “Proteggere i dati di aziende, Pubbliche Amministrazioni, Professionisti, Titolari di Trattamento, significa assicurare il controllo su tutte le informazioni riguardanti la loro vita privata, e quindi poterle tutelare”, prosegue Alemanno.
È per questo, allora, che il concetto di Protezione, può e deve essere garantito nel rispetto delle normative e delle regole in queste contenute, dunque da specifiche figure professionali e poliedriche come quelle dell’avvocato Alemanno, che così commenta: “potremmo dire che il DPO/RPD è un professionista con competenze giuridiche, informatiche, di risk management e di analisi dei processi, è il primo vero Garante della singola Organizzazione, rispetto alla quale agisce in maniera terza. È colui che si assume la responsabilità principale di conoscere, coordinare, guidare, valutare e organizzare la gestione del trattamento di dati personali, assicurandone la protezione all’interno dell’Organizzazione (sia essa pubblica che privata); e, nell’eseguire i propri compiti, considera debitamente i rischi inerenti al trattamento, tenuto conto della natura, dell’ambito di applicazione, del contesto e delle finalità del medesimo”.
Oggi esistono molti percorsi formativi, sia a carattere universitario che professionale, finalizzati a preparare adeguatamente il DPO/RPD, tuttavia, come specificato dall’avvocato pugliese, la professione di DPO/RPD non è specificamente disciplinata e tutelata, non esiste infatti un Albo professionale preposto, né un corso di laurea specifico. Forse perché oggi, essere un DPO/RPD non vuol dire svolgere una professione, bensì un servizio.
Il Considerando 100 del GDPR, che sorregge l’art. 42 dello stesso Regolamento, afferma che al fine di migliorare la trasparenza e il rispetto del presente regolamento dovrebbe essere incoraggiata l'istituzione di meccanismi di certificazione e sigilli nonché marchi di protezione dei dati che consentano agli interessati di valutare rapidamente il livello di protezione dei dati dei relativi prodotti e servizi. È da qui che muove la formazione del DPO/RPD, per la quale vi sono liberi percorsi formativi, erogati tramite corsi e/o master post lauream, tenuti anche dallo stesso avvocato Giuseppe Salvatore Alemanno, rivolti a soggetti in possesso di pertinente titolo di studio, nello specifico: laureati in Giurisprudenza, in Scienze Giuridiche o altre lauree equipollenti, ma anche informatiche, poiché queste contemplano materie affini e propedeutiche all’attività del DPO/RPD.
“Personalmente, essendo un Dirigente dello Stato, mettendo a disposizione gratuitamente le mie competenze, intendo offrire un’attività di consultazione e di condivisione delle Norme, delle Questioni, delle Esperienze in tema di privacy, anticorruzione, trasparenza, pubblica amministrazione, sia locale che centrale. Mi piacerebbe essere quella voce amica cui rivolgersi per confrontarsi sui problemi professionali che quotidianamente siamo tutti chiamati a risolvere, e con i quali dobbiamo confrontarci per rendere migliore il nostro Paese”, conclude Alemanno.
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