(Adnkronos) - “Da tempo io ho parlato, stiamo vivendo la terza guerra mondiale a pezzetti”. Lo ribadisce il Papa in un'intervista a Fabio Marchese Ragona, trasmessa da Canale 5. “Quella dell'Ucraina ci sveglia un po’ perché è vicina, ma la Siria da 13 anni che è in guerra terribile. Lo Yemen quanto? Myanmar, dappertutto in Africa. Il mondo è in guerra. Fa soffrire tanto, fa soffrire tanto. Poi, anche la fame, il freddo, ha tante cose che ti porta una guerra, distruzioni. Il commercio delle armi. L'industria delle armi, un'industria che invece di far progredire l'umanità fa delle cose per distruggere. Siamo pazzi. Io dirò alla gente, per favore, non abbiamo paura, ma piangiamo un po’. Ci manca piangere oggi su queste crudeltà”. Bergoglio ricorda: “Io ho ricevuto tanti bambini dall’Ucraina qui che li portano all'udienza. Nessuno sorride, nessuno, ti salutano ma nessuno può sorridere, chissà cosa ha visto quel bambino…”.
Il Papa denuncia nuovamente “la pazzia della guerra e sempre accade così, riguardo alle altre parti, è così, è così. La guerra è incominciata con Caino. Lo spirito cainista. Chi uccide per gelosia, uccide per un interesse, sai? È brutto. Adesso le conseguenze sociali, le conseguenze in tutta Europa”.
Bergoglio non manca di riflettere sulle conseguenze della guerra: “Questi sono gli effetti della guerra, i prezzi volano, si perde l’oggettività. Non si può manovrare perché tutto è connesso. Tutto è connesso. Ci sono dei Paesi, penso allo Yemen, dove c’è la possibilità di morire di fame, i bambini. E questa (indicando la bolletta, ndr) è l’inflazione tipica della guerra. Questo è il gas, poi c’è la luce. Ricordo una volta una signora che aveva fatto la Seconda Guerra (Mondiale, ndr), io la conobbi a Buenos Aires, aveva due figli e il marito morto al fronte, e quando raccontava, quella frase mi è rimasta nel cuore: ‘avevamo fatto la fame, avevamo fatto la fame’. Né tu né io sappiamo cosa fosse, cosa sia, fare la fame. Lo sapremo, forse? C’è tanta gente che già incomincia a saperlo (indicando la bolletta, ndr)”.
QATARGATE - "Come mai, con il bisogno che c’è in Europa di tante cose, questa gente che è nell’amministrazione scivola in questa maniera nella corruzione?". Il Pontefice parlando del Qatargate dice che tutto questo "scandalizza".
FIGLI E FAMIGLIA - Il Papa fa un nuovo appello per arginare l’inverno demografico. "In Italia ci vuole in questo momento aiutare le famiglie a nascere. Tante donne - dice Bergoglio nell'intervista trasmessa da Canale 5 - hanno paura di restare incinte perché appena il capo della ditta dove lavorano vede che le ingrossa la pancia la manda via. E tante donne non trovano lavoro perché i datori di lavoro hanno paura che rimanga incinta. Un figlio è una minaccia in questo momento. Ma dove siamo? Dovrebbe essere una benedizione. Per questo credo che dobbiamo riprendere. Io dico, italiani per favore fate figli. La patria ha bisogno dei figli, per favore. Meno egoismo".
"C’è un inverno demografico oggi in Italia per le nascite, i calcoli, no? Una volta ho sentito un signore di una certa età, non anziano ma maturo, che diceva 'chi pagherà la mia pensione domani se non ci sono le nascite?' un po’ ridendo. C’è la cultura della procreazione, della cultura per cui no, i figli è meglio di no. Meglio fare un viaggio, comprare la villa. Io conosco gente - fa notare il Papa - che la pensa così".
"Alcuni Paesi, come la Francia, hanno fatto misure pro famiglia molto buone e per questo il livello delle nascite in Francia è salito abbastanza. Ma in Italia - osserva Francesco - ci vuole in questo momento aiutare le famiglie a nascere".
CARDINALE PELL - Il Papa elogia il cardinale australiano George Pell, ex prefetto della Segreteria per l’Economia, finito in carcere con l’accusa di pedofilia e prosciolto dopo avere fatto oltre cento giorni di carcere ingiustamente. Bergoglio, riferendosi alle cose che ha dovuto fare e avrebbe invece voluto evitare nei quasi dieci anni di pontificato (il traguardo a marzo), dice: "La parte economica. A me non piace questo. Io ho dato indicazioni soltanto. Ma l’organizzare questo che, grazie a Dio, sta andando bene con il Consiglio dell’Economia, con il Segretariato all’Economia. Tutto questo lo ha visto chiaro il Cardinale Pell, che è quello che ha incominciato questo. Poi è dovuto rimanere quasi due anni in Australia per questa calunnia che gli hanno fatto - che poi era innocente, ma gliel’hanno fatta brutta poveretto - e si è allontanato da questa amministrazione, ma è stato Pell a fare lo schema di come si poteva andare avanti. E' un grande uomo e gli dobbiamo tante cose".
"Io - spiega - quando sono stato eletto ho preso come programma tutte le cose che con i cardinali abbiamo detto nelle riunioni pre-conclave al prossimo Papa che sarebbe stato presente lì, ma nessuno sapeva chi fosse. Io ho preso questo come cammino di andare avanti. Ci sono anche cose da fare, ma sta andando avanti. E' buono perché i cardinali che erano stati lì mi hanno aiutato tanto a fare questo cambiamento".
"Una delle cose che più si vede, che non è la più importante ma quella che più si vede - osserva il Pontefice - è la pulizia economica, evitare che ci siano cose brutte economicamente. Adesso quell’Istituzione è forte. In questi giorni è stato riunito il Consiglio per l’Economia, sta lavorando bene. Loro hanno dato le indicazioni per portare avanti questo. Io ho incominciato a fare, con l’aiuto di tutti, quello che i cardinali avevano chiesto. Ma, soprattutto, la missionarietà, lo spirito missionario, l’annuncio al Vangelo".
NATALE - Il presepe a casa di Jorge Mario Bergoglio batteva l’albero di Natale, confessa il Pontefice nell'intervista. "C’era sempre il piccolo presepe di famiglia. Il Natale per noi era il presepe, non l’albero, è curioso: da noi non era abitudine fare l’albero a casa. Facevamo il presepe", il ricordo di Bergoglio.