(Adnkronos) - Milano, 18 Gennaio 2024. Sono essenzialmente due le ragioni che possono spingere gli utenti a valutare la possibilità di cambiare il proprio fornitore di energia elettrica.
In alcuni casi la motivazione ha ragioni squisitamente logistiche, ovvero il cambio di abitazione, un’eventualità non così infrequente che a seconda dei casi può richiedere procedure di tipo diverso, vale a dire voltura, allaccio o subentro.
La voltura prevede la presenza di un contatore attivo e il cambio di intestazione dell’utenza; l’allaccio è invece il collegamento dell’abitazione alla rete di distribuzione dell’energia elettrica (per esempio in un edificio di nuova costruzione), mentre il subentro consiste nell’intestazione di un’utenza nuova in seguito alla riattivazione di un contatore precedentemente disattivato.
L’altra motivazione che può spingere alla valutazione di varie luce casa offerte è la volontà di trovare una proposta che risulti più conveniente e/o migliore da un punto di vista qualitativo.
Il mercato relativo alle forniture domestiche di energia elettrica è particolarmente ricco di proposte e fra queste si devono distinguere due grandi categorie: offerte a prezzo fisso e a prezzo variabile. Cosa significa? E quale delle due è consigliabile scegliere?
Offerta luce per utenze domestiche: il prezzo fisso
Stipulare un contratto relativo a un’utenza luce a prezzo fisso significa che il prezzo dei kWh è bloccato per contratto per un determinato periodo (molto spesso per 12 dodici mesi). Optare per un contratto del genere mette al riparo l’utente da variazioni in aumento del prezzo della luce sul mercato all’ingrosso; il fornitore, infatti, per tutta la durata del contratto non avrà la facoltà di variare il prezzo stabilito.
Una caratteristica delle offerte a prezzo fisso è quindi la facile prevedibilità dei costi che si dovranno sostenere a ogni addebito della bolletta; ciò offre l’opportunità, dovendo di fatto gestire solamente il consumo, di pianificare in modo più accurato il proprio budget familiare. La spesa energetica è infatti una voce di costo non minimale nell’economia di una famiglia.
D’altro canto, optando per il prezzo bloccato, si perde l’opportunità di pagare meno la fornitura di energia elettrica qualora i prezzi sul mercato all’ingrosso subissero una flessione.
Le offerte a prezzo variabile
Le offerte luce casa a prezzo variabile funzionano in maniera diversa. Il prezzo al kWh, infatti, varia in base a un indice denominato PUN, acronimo che sta per Prezzo Unico Nazionale, ovvero il prezzo di riferimento dell’energia elettrica acquistata sul mercato della IPEX, Italian Power Exchange, la Borsa Elettrica Italiana; è possibile trovarlo sul sito web del GME, il Gestore dei Mercati Energetici.
Il prezzo applicato in bolletta varierà quindi in base alle fluttuazioni del mercato energetico; in sostanza, se il PUN aumenta, anche la bolletta della luce aumenterà, viceversa, sarà meno pesante.
Quindi, rispetto a un contratto a prezzo fisso, è più difficile una pianificazione delle spese; d’altre parte, nel caso di una discesa dei prezzi si potrebbero concretizzare risparmi interessanti nel medio-lungo termine.
Prezzo fisso o prezzo variabile?
Non si può dare una risposta tout court poiché non c’è una soluzione migliore dell’altra in termini assoluti; in determinati periodi può risultare più conveniente un’offerta a prezzo fisso, mentre in altri potrebbe esserlo una proposta a prezzo variabile.
Il consiglio è quello di valutare le varie proposte sul mercato, leggerne accuratamente i dettagli così da poter fare una scelta consapevole tenendo conto anche del fatto che, qualora non si fosse soddisfatti di una determinata scelta, si ha sempre la possibilità di cambiare il proprio gestore.
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