Gli agenti della Digos della Questura di Milano, coordinati dal capo della Sezione Distrettuale Antiterrorismo della Procura Alberto Nobili e da Enrico Pavone, hanno eseguito a Milano e Trieste quattro misure restrittive della libertà personale, dell'obbligo di dimora con contestuale obbligo di presentazione giornaliera presso un Ufficio di Polizia, a carico di quattro cittadini italiani.
L'inchiesta condotta dai poliziotti della Digos milanese ha permesso di individuare e disarticolare un'organizzazione clandestina, denominata Ar- Avanguardia Rivoluzionaria, composta da giovanissimi che, ispirandosi ai gruppi suprematisti americani, perseguiva l'instaurazione di un nuovo ordine mondiale di matrice nazi-fascista, incitando alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e nazionali; significativa al riguardo, la scelta di usare quali nomi di battaglia quello di terroristi divenuti icone di riferimento della galassia neonazista come, ad esempio, quello di Anders Breivik, responsabile dell'eccidio di Utoya nel luglio 2011.
Il gruppo, che aveva pianificato azioni violente e programmato azioni intimidatorie per recuperare denaro, aveva anche tentato di allargare il proprio raggio d'azione attraverso rapporti diretti con altre organizzazioni di estrema destra, come il sodalizio elvetico Junge Tat che un indagato aveva visitato a maggio, rimanendo coinvolto nell'aggressione organizzata da movimenti antifascisti ai danni degli esponenti svizzeri.