(Adnkronos) - La Manovra 2024 va ai tempi supplementari. In un primo momento, grazie alla 'blindatura' della legge di bilancio che non poteva essere emendata, l'obiettivo prefissato era chiudere la partita entro Natale, ma sicuramente si scavallerà il 25 dicembre. Allo stato, riferiscono fonti parlamentari del centrodestra, visto che la deadline per presentare la bilancio è fissata il 31, la fiducia dovrebbe arrivare se non in zona Cesarini, quasi: secondo i più ottimisti, il 29, per i più pessimisti, il giorno dopo.
L'allungamento dei tempi trova conferma nella riunione di oggi pomeriggio (prima delle comunicazioni sul Consiglio europeo) tra Giorgia Meloni e i capigruppo della Camera di Fdi, Fi e Lega per fare il punto della situazione sull'iter della manovra. Gli emendamenti saranno presentati entro stasera.
Quanto al superbonus, sponsorizzato da Forza Italia, non sembrano esserci margini d'azione. Raccontano che non se ne farà nulla non tanto per mancanza della volontà politica ma molto più concretamente perché non ci sarebbero i fondi. Di fronte alla richiesta dei capigruppo di garantire un costante coordinamento tra governo e Parlamento tanto sulla legge di bilancio quanto su altri temi di attualità politica, Meloni, raccontano, avrebbe invitato i capigruppo a fare gioco di squadra e andare avanti. 'Veniamoci incontro', in sostanza, sarebbe stata risposta del premier.
Intanto il governo conferma i costi previsti per il Ponte sullo Stretto, ma le spese a carico dello Stato vengono alleggerite con il reperimento delle risorse attraverso il fondo per lo Sviluppo e la Coesione in capo alle regioni. Secondo quanto previsto infatti dal quarto e ultimo emendamento alla manovra presentato dal governo e bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato, "nelle more dell’individuazione di fonti di finanziamento atte a ridurre l’onere a carico del bilancio dello Stato, è autorizzata la spesa complessiva di 9.312 milioni di euro, in ragione di 607 milioni di euro per l’anno 2024, 885 milioni di euro per l’anno 2025, 1.150 milioni di euro per l’anno 2026, 440 milioni di euro per l’anno 2027, 1.380 milioni di euro per l’anno 2028, 1.700 milioni di euro per l’anno 2029, 1.430 milioni di euro per l’anno 2030, 1.460 milioni di euro per l’anno 2031 e 260 milioni di euro per l’anno 2032".
La parte mancante rispetto agli 11,63 miliardi di euro previsti nel disegno di legge viene reperita attraverso l'autorizzazione "della spesa di 718 milioni di euro, in ragione di 70 milioni di euro per l’anno 2024, 50 per l’anno 2025, 50 per l’anno 2026, 400 milioni di euro per l’anno 2027 e 148 milioni di euro per l’anno 2028, mediante corrispondente riduzione del Fondo per lo sviluppo e la coesione, periodo di programmazione 2021-2027, e imputata sulla quota afferente alle amministrazioni centrali" e gli altri 1,6 miliardi "in ragione di 103 milioni di euro per l’anno 2024, 100 milioni per l’anno 2025, 100 milioni per l’anno 2026, 940 milioni di euro per l’anno 2027 e 357 milioni di euro per l’anno 2028 per l’anno 2029, mediante corrispondente riduzione risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, periodo di programmazione 2021-2027 e imputata sulle risorse indicate per le Regioni Sicilia e Calabria dalla delibera Cipess".